“Dove osano le idee” non è una domanda, ma una chiara affermazione. È il nome, nonché il leit-motiv, del Salone Internazionale del Libro di Torino 2013.
Per i blogger frenetici che correvano da un incontro all’altro semplicemente #salTO13.
Il tema dell’anno è la creatività ed è qui che nascono le idee: in mezzo a parole e pagine, tra e-book e carte.
L’aria che si respira è essa stessa un’idea, continuamente autoformantesi, come uno strano processo fisico: come se i neuroni, concentrati in quei 5 padiglioni, sviluppassero una brulicante attività comune. Riempirsi i polmoni di quell’aria è dunque un piacere, e quanti incontri che si fanno (c’era anche Bulkington, lo sapete?), e quante idee che chissà dove arriveranno.
Idee che invitano all’azione, ci dice don Luigi Ciotti presentando il Dizionario Enciclopedico delle Mafie, «il sapere è solo il preambolo» (cita così Roberto Morrione, giornalista scomparso, ex Direttore di LiberaInformazione). Occorre combattere l’analfabetismo etico, prima informandosi e poi agendo.
Se si parla di mafia non può mancare Roberto Saviano, con a fianco Eugenio Scalfari e Umberto Eco, insieme dialogano per L’Espresso e un Auditorium pienissimo macina pensieri rumorosi su temi grandi che hanno bisogno di non essere accantonati.
C’è spazio per la musica, così l’aria non si respira soltanto, ma la si ascolta anche, e Paolo Benvegnù può ricordare qualcosa che nella mente si sa che in fondo c’era già, che a qualcosa di bello nella vita occorre arrendersi, anche se siamo «navi senza vento nell’oceano senza fine».
L’ascolto non è solo musica, ma letture, audiolibri. Fabrizio Gifuni che legge Carlo Emilio Gadda emoziona come pochi. Anzi come tanti in queste sale colorate.
C’è spazio per il teatro, così attrici e giornaliste possono far ridere anche se si parla di femminicidio. Ferite a morte è un libro ironico, le storie che ci si leggono sono terribili, ma la penna sapiente di Serena Dandini che le ha raccolte, ha saputo presentarle nel modo migliore.
C’è spazio per la religione, per credenti e non credenti: padre Enzo Bianchi presenta Fede e fiducia per ricordarci che abbiamo bisogno di credere per vivere, fosse anche solo in noi stessi e in chi ci circonda.
C’è spazio anche per il gusto con il nuovo angolo dedicato alla cucina.
Grandi e piccini (avreste dovuto vederlo, il padiglione dedicato a laboratori e libri per bambini), autori assenti ma ricordati da nuove promesse, parole e musiche, colori, incontri frenetici.
I libri dappertutto e tantissimi, alcuni viaggiavano addirittura in una “bicilibreria”.
Di idee ne abbiamo viste realizzate e belle. E certamente tante altre ne saranno nate, con quell’aria lì. Quanto oseranno ancora?
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giovedì 21 Novembre 2024