Mosca-Irkutsk, 5 mila km in treno sui binari che collegano i due estremi russi. Fuori notte fonda, ma in carrozza è sempre giorno. I vagoni s’inseguono in una luce continua che sveglia l’addormentato blu. “Tu tum, tu tum” è il ritmo costante che echeggia sulla via della ferrovia più lunga del mondo. Iniziata nello stesso istante ai due poli, la Transiberiana conta 9.288 km, circa 1.000 fermate, 7 fusi orari e impiega una settimana da Mosca a Vladivostok, e viceversa. A maggio del 1891 ebbe inizio la sua costruzione, operai coreani e cinesi da un lato, russi, ucraini – e qualche friulano esperto scalpellista – dall’altro. 90 mila i lavoratori che in quasi 30 anni hanno cucito la “fibbia ingioiellata dello Zar”, in un Paese dove le condizioni geo-climatiche giocano sovente contro ogni tentativo di costruzione.
Da Mosca al Lago Baikal, 4 giorni e mezzo in carrozza, qualche sosta per accogliere o salutare viaggiatori che assumono tratti più bronzei all’avvicinarsi di confini orientali. 5 mila Km dove il treno si fa spazio in un tunnel di betulle e pini che si tendono la mano senza fine. Attorno solo verde, dentro il colore del sali e scendi dipinge un treno che liquefà Oriente e Occidente, oltrepassando un confine senza mai incontrare frontiere.
ViaTerra
mercoledì 30 Ottobre 2024
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