«Sono seduto e leggo un poeta. C’è molta gente nella sala ma non si fa sentire. Sono tutti nei libri. Talvolta si muovono tra i fogli come uomini che dormano e si voltino fra due sogni. Fa bene stare così, fra uomini che leggono. Perché non sono sempre così? Tu puoi avvicinarti a uno di loro e toccarlo leggermente: non ti sente.» Quelle che avete appena letto, sono le dolcissime parole che uno dei massimi poeti vissuti a cavallo tra il 1800 e il 1900, il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, vergò a mano all’interno de La Bibliothèque Nationale de France. Parole che mi sono venute in mente guardando le foto che Alessandro Franzetti (classe 1966) ha messo in mostra durante il Festival della Lettura a Ivrea. L’idea dell’esposizione ‒ intitolata La grande evasione ‒ è nata dalla pubblicazione di uno scatto su un blog di una radio di Kiev. La radio seguiva gli scontri di febbraio in Ucraina e mostrava un ragazzo in Piazza Maidan che, con un casco blu in testa e una maschera antigas davanti alla bocca, sfogliava un libro. Un mese dopo, il signor Franzetti si è divertito a immortalare un po’ di persone che sfogliavano dei libri, mentre svolgevano le più disparate mansioni quotidiane. Così ha fotografato contadini, pastori, ultras, skater. E il contrasto che ne è venuto fuori ha dato molto da riflettere sia ai visitatori che al pubblico del web. Anzitutto sul potere della lettura e sulla sua fruizione, ma anche sull’idea elitaria che ne abbiamo, tanto da non immaginare ‒ o immaginare a fatica ‒ un agricoltore o un tifoso immersi in un libro. Inutile dire, che l’utopia sognata di Alessandro ci piace molto.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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