Se nella maggior parte delle grandi città italiane (e non solo) uno dei problemi maggiori riguarda la congestione del traffico di auto, bus e motorini e la conseguente concentrazione delle polveri sottili, nei Paesi Bassi parliamo di un altro tipo di traffico e di problema: quello delle bici.
Si parla di circa 22,5 milioni di biciclette per una popolazione di 16,877,351 persone. In media, ciascun olandese possiede 1,3 bici (secondo metronieuws.nl, maggio 2015). Anche se i dati sono un po’ discordanti tra loro (alcuni dicono che ce ne siano 18 milioni), quel che è certo è che in Olanda ci sono più biciclette che residenti, vero soprattutto ad Amsterdam che conta 880 mila due ruote e circa 800 mila abitanti.
Ad Utrecht, cittadina di circa 330 mila residenti, ai più sconosciuta fino alla partenza del Tour de France che l’ha portata sugli schermi di tutto il mondo, il 50% degli spostamenti giornalieri avviene in sella e si conta che ogni giorno dalle 7.00 alle 19.00 circa 100.000 ciclisti attraversino la città per andare al lavoro, a scuola, all’università, per fare shopping o per raggiungere i mezzi pubblici.
C’è da perder la testa tra tutti questi numeri, ma ancora di più c’è da perderla quando si deve parcheggiare la bici. Alberi, pali, recinti lungo i canali, in doppia e tripla fila, anche in presenza di divieti. Tanto che i comuni, dopo un primo avvertimento procedono con la rimozione. Il proprietario può recuperarla ovviamente, ma solo previo pagamento di una penale.
Ad Utrecht, per cercare di risolvere il problema, nel 2014 sono iniziati i lavori di quello che sarà il parcheggio per bici più grande al mondo, con una capacità di 12.500 biciclette. Nel 2016 sarà aperta una prima sezione, che ospiterà fino a 6.000 bici. Il parcheggio sarà completato entro il 2018. Nel frattempo, in prossimità della stazione centrale, è stato inaugurato un parcheggio moderno, tecnologico ed… enorme che può contenerne fino a 4200. A questo si aggiungono i parcheggi ”pop-up”, che appaiono in centro città durante momenti particolarmente affollati o in caso di eventi. Si contano poi altri 13 parcheggi attrezzati e sorvegliati in giro per la città. Utrecht, che mira a diventare la ”wereldfietsstad”, ossia la città più bike-friendly al mondo, ha però anche un altro primato: è la prima città al mondo in cui segnali digitali sono usati per guidare i ciclisti ai parcheggi gratuiti, lungo la cosiddetta ”P-Route”.
Amsterdam, che nel 2013 si è vista rimuovere 73.000 bici dalle strade, invece sta ancora vagliando svariate possibilità, tra le quali un garage sott’acqua con 7.000 posti ed isole galleggianti lungo i canali.
Vedremo come andrà a finire lì, intanto noi italiani, che la bici la usiamo solamente per il 6% secondo i dati del report europeo Special Eurobarometer 422a/Qualiti of Transport del dicembre 2014, sogniamo di avere questo tipo di problemi nelle nostre città….
mercoledì 30 Ottobre 2024
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