«Passeggio tra gli oli colorati, che sembrano gioielli. Stanno parlando una lingua. Imparala. Essi sono un libro. Aprilo, e leggilo. Sappi che essi sono lo specchio davanti al tuo viso. Nelle tue mani stai tenendo un miracolo; apri i tuoi sensi. Apri lo scrigno che contiene un caleidoscopio di gioielli scintillanti, è un regalo a tutti coloro i cui cuori e le cui punte delle dita stanno cercando lentamente e lievemente il profondo segreto del sé.» Vicky Wall
Aura-Soma è un sistema di autoguarigione personale che riporta l’individuo ad un’unità tra corpo-mente-spirito. È un sistema olistico non invasivo concepito nel 1983 da Vicky Wall, erborista e farmacista inglese, che incominciò ad amalgamare armonicamente qualità dei colori, delle essenze aromatiche e le vibrazioni dei cristalli. Lei, settima figlia di un settimo figlio, aveva il dono di percepire il colore dell’aura − un sottile campo di radiazione luminosa, invisibile alla normale percezione, che circonda ed anima gli esseri viventi −, abilità che acuì immensamente con il passare degli anni.
Una notte Vicky creò 5 bottiglie contenenti oli, degli estratti di piante e essenze: in quel momento non era assolutamente consapevole della loro funzione, ma a tempo debito si scoprì che queste bottigliette avevano un notevole potere nel sostenere la trasformazione della coscienza, rivitalizzando e ribilanciando l’aura delle persone. E presero il nome di Equilibrium.
Fra me ed Aura-Soma è stato amore a prima vista. L’ambiente era molto intimo, qualche giovane donna seduta a terra, su dei cuscini, in penombra. Davanti a noi le 111 Equilibrium: un esplosivo arcobaleno che emana luce. Pamela Prabhato Rosati, consulente Aura-Soma presso l’Academy of Light and Awareness di Pesaro, accende una piccola lampada davanti a una Equilibrium rosa ed azzurra. Sono incantata: ciascuna bottiglia contiene un liquido colorato che nella metà esatta cambia gradazione, talvolta drasticamente − quando si contrappongono colori sgargianti, talaltra in modo delicato − quando i colori accostati sono tenui. Incredibile a spiegarsi sono attratta in modo irrefrenabile da una, quasi le altre si fossero vaporizzate. Continuo a ripetermi di dare uno sguardo d’insieme, di gustarmi quel tripudio, ma proprio non c’è verso: io voglio quella bottiglia, toccarla con mano e guardarla meglio sotto la luce.
Nel frattempo Prabhato ci spiega che quando siamo davanti a tutti i colori rappresentati nelle bottiglie entriamo in uno spazio dove permettiamo a noi stessi di “riflettere” noi stessi e ci sentiamo attratti maggiormente solo da quelle che rappresentano i colori che siamo e dei quali abbiamo bisogno in quel momento.
Così è iniziato il viaggio dentro di me, alla scoperta delle mie paure, del mio irrisolto, ma anche delle mie risorse. Mi ritrovo un pochino più consapevole. Guardo fra le mani quanto ho “lasciato andare” e quanto rimane ancora lì, in attesa.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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