In Siberia, nel piccolo villaggio di Listvyanka sul lago Bajkal 6 anni fa è sorto l’ostello dove la parola ecologia è strategia, non in termini europei del “pianifico e adatto alla realtà a costo di modellarla”, ma in modi che – oserei dire – si avvicinano più al pensiero orientale, cinese in particolare, in cui si sfrutta il potenziale offerto dalle circostanze, senza scopi né obiettivi che acciecano il cammino presente. Jack e Anna, due americani, marito e moglie, hanno costruito un vero Eco ostello, il primo “eco” di una serie già esistente (Baikaler hostel). Sito sulla sponda occidentale del lago più grande del mondo, questo posto, spiega Natalia (“eco” manager), ospita per lo più un target piuttosto giovane. Ventenni e trentenni, alla ricerca di un equilibrio spirituale e personale, sensibili verso ogni manifestazione della natura, che esplorano il mondo, con molta voglia di condividere esperienze, idee e pensieri. Sono persone che non hanno molti soldi, ma sono ricchi per la loro voglia di provare il differente dall’abituale. Il 90% sono persone che da Mosca vanno in treno verso Mongolia e Cina, e il restante 10% percorre il viaggio all’incontrario. Un numero esiguo di ospiti viene appositamente per “staccare la presa”, ma tutti, dal momento che scelgono questa meta, è perché vogliono sintonia con ciò che è naturale e non “bio” perché attualmente in voga.
Tutto in legno, l’Eco Baikaler, è sito alla sommità di una delle vie centrali del villaggio. Jack – pur non avendo grossi meriti universitari in campo – ha realizzato la costruzione chiamando dei professionisti solo alle necessità (camini e sauna). Nelle casette in legno 4 o 8 letti singoli, bagni dove vere betulle fungono da attaccapanni e dove ogni energia proviene dalla terra o dal cielo. Soggiorni accoglienti, sedie come calamite e l’atmosfera tutt’attorno un mare senza onde. Chi desidera fumare deve uscire dal perimetro dell’ostello, per rispetto alla natura che lo ospita, di cui Jack e Anna non hanno mosso nemmeno un fiore né tagliato un ramo per costruirlo.
Un’oasi per persone che credono che la differenza sia possibile, in un mondo dove quel che si descrive spesso non corrisponde a quello in cui si crede. Di notte dalle finestre corniciate di legno una luce sembra dire che vivere secondo natura – e non secondo opinioni – è possibile.
ViaTerra
mercoledì 30 Ottobre 2024
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