I pirati di oggi non sono armati di spade e cannoni, non solcano gli oceani, ma se ne restano comodi in casa davanti al loro computer. Ad essere violata è la proprietà intellettuale, a discapito del commercio legale. Ma guardiamoci bene negli occhi: a colui che è alla ricerca dei tesori odierni, film e canzoni, viene ormai più naturale “scaricarli” tramite Internet, anziché andare ad acquistare il CD o il DVD originale in negozio. E di sicuro non viene perseguitato dai sensi di colpa. O sbaglio?
È un fenomeno complesso, figlio della grande corsa inarrestabile della tecnologia; e sicuramente molto difficile da arginare. Anche perché gli strumenti per reperire file audio e video tramite la rete sono ormai alla portata di tutti: bastano un minimo di competenze informatiche. Capita spesso di imbattersi in siti dove migliaia di persone condividono qualsiasi tipo di contenuto.
Vero e proprio “paradiso pirata” è forse il Sud America, dove, secondo una ricerca fatta nel luglio 2012 dall’Agenzia Statunitense per il Commercio, Argentina, Cile e Venezuela sono i Paesi americani dove si calpesta di più il copyright. Qui la Legge è rimasta ancora all’epoca pre-digitale. Il risultato: il commercio illegale di film coinvolge circa 200 milioni di euro all’anno, cioè il doppio della cifra ricavata dalle vendite legali. C’è di che restare a bocca aperta!
mercoledì 30 Ottobre 2024
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