Mannaggia, la memoria! In questo mondo moderno, dove l’uomo riesce a farsi aiutare dalle macchine nei più svariati campi, è difficile arrendersi al fatto che i ricordi scappino così facilmente dalle nostre teste. Trattenere tutto è impossibile e così il nostro cervello fa una selezione, che porta a cancellare completamente o quasi gli eventi più lontani o quelli meno significativi.
Questo vuoto ci fa paura, abbiamo il terrore di perdere per strada i momenti felici della nostra vita, non per niente una delle malattie che ci incute più timore è l’Alzheimer: senza i nostri ricordi non ci sentiremmo le stesse persone. Ognuno ha il suo personale metodo per aiutare la propria memoria combattere il passare del tempo: alcuni scrivono tutto su delle agendine, altri fotografano in maniera semi compulsiva ogni istante, a volte dimenticando che è più importante goderselo.
Mantenere tracce del proprio passato non è una preoccupazione solo dei singoli individui, ma anche della comunità: è importante avere delle basi su cui poggiarsi, inoltre si possono trarre importanti lezioni da ciò che è stato. Su questa linea di pensiero si inserisce il progetto DNA Trentino, nato poco più di tre anni fa per volere della Provincia di Trento. Nonostante il nome, la scienza non c’entra: DNA è l’acronimo di “Dai Nostri Avi”.
Trento, Piazza Duomo. Foto F.lli Pedrotti
Sono infatti i nostri genitori e i nostri nonni coloro che possono collaborare a questo progetto: non servono competenze o abilità particolari, basta attingere alla propria memoria. Questo portale sul web ha infatti l’obiettivo di raccogliere più storie possibili riguardanti la provincia di Trento, dal più piccolo paese ai grandi capoluoghi, nel corso del secolo scorso, in particolare nel periodo del dopoguerra. Non solo racconti storici, che abbondano già nelle librerie, ma soprattutto frammenti di vita quotidiana, aneddoti che raccontino con occhi diversi dal solito le usanze dei trentini qualche decina di anni fa. Insomma, una raccolta di testi e immagini che possa far comprendere ai ragazzi come le tradizioni di un territorio si evolvano nel tempo ma siano in qualche modo collegate tra loro, come condividendo lo stesso dna.
Archivio Fotografico Storico della Provincia Autonoma di Trento
Farsi illusioni non serve: oggi è sempre più raro che un ragazzo si metta seduto ad ascoltare il nonno parlare dei tempi in cui era giovane. Siamo tutti di corsa, bambini e anziani, e spesso i nonni abitano lontano dai nipoti: bisogna quindi trovare metodi alternativi per trasmettere la memoria alle nuove generazioni. E per raggiungerle, cosa c’è di meglio che utilizzare il loro mezzo, internet?
mercoledì 30 Ottobre 2024
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