10 Agosto 2008. Olimpiadi di Pechino, gara della pistola da 10 metri.
L’oro è della cinese Wuo. Sul podio, la russa Natalia Paderina e la georgiana Nino Salukvadze sfoggiano rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo. Le due atlete, dopo essersi strette la mano, si stringono in un lungo e commovente abbraccio. Due “nemiche” che si baciano e sorridono.
8 Agosto 2008. L’esercito georgiano ha inviato delle truppe nella capitale dell’Ossezia del Sud, Tskhinvali, bombardando la città. La Russia ha contrattaccato, in difesa della regione, inviando dei carri armati e la Georgia ha proclamato lo “stato di guerra”. È in atto la Seconda Guerra in Ossezia del Sud e si parla di almeno duemila vittime civili, nonché danni alle infrastrutture.
A Pechino, la delegazione georgiana continua ad allenarsi e a gareggiare in silenzio, con la testa lì, nella loro terra. Giorgi Tchanishvili, addetto stampa della squadra georgiana, rivela il clima che si respira nella squadra: «Siamo preoccupatissimi, anche perché mentre il bilancio delle vittime in Georgia si aggrava, da oltre un’ora non riusciamo a telefonare a casa: le linee sono interrotte e anche i telefonini non funzionano».
L’immagine dell’abbraccio tra la russa e la georgiana, di due ragazze che impugnano un’arma per vincere una medaglia e non per puntarsela contro, diviene emblema di pace e un no, forte e chiaro alla guerra.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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