Cosa accadrebbe se la memoria venisse a mancare? Cosa comporta dimenticare? Dimenticare significa voltare le spalle a quei valori che ci rendono ciò che siamo e per cui abbiamo combattuto: la tolleranza, la fratellanza, la solidarietà. Settantuno anni fa, il 27 gennaio 1945, all’apertura dei cancelli di Auschwitz, il mondo si rese conto che tali valori erano stati del tutto obliati dalle coscienze degli uomini, lasciando libero corso al pregiudizio, alla brutalità, alla disumanità. Celebrare il Giorno della Memoria, ogni anno per tutti gli anni a venire, significa sapere cosa comporterebbe dimenticare.
Perché dimenticare la Shoah significherebbe anche ignorare gli insegnamenti e le parole di coloro che all’Olocausto sono sopravvissuti e che con coraggio hanno voluto raccontare ciò che è stato, rivivendo il trauma e il dolore di quella terribile esperienza. Le voci di costoro sono purtroppo sempre meno numerose, man mano che il tempo avanza, ed è fondamentale l’impegno attivo di tutti noi a fare loro eco, per non permettere che ciò che hanno raccontato vada perduto.
Nel Giorno della Memoria, le molte iniziative organizzate sul territorio nazionale da parte di biblioteche, enti e associazioni, rappresentano un’occasione, per tutti i cittadini, per non dimenticare e per rendersi consapevoli degli errori del passato, al fine di non commetterli di nuovo in futuro; perché, come diceva Primo Levi, «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Conoscere per perpetrare la memoria è nostro dovere, ma è soprattutto un nostro diritto, per costruire giorno per giorno un mondo e un futuro migliori.
mercoledì 30 Ottobre 2024
Twitter:
mercoledì 30 Ottobre 2024