Due piatti distantissimi che, in modi diversi, sono finiti per diventare parte integrante della nostra dieta: la carbonara e il sushi. Un pessimo abbinamento, tra l’altro.
Tutti pensano al sushi come ad un piatto tipicamente nipponico. Si sbagliano. I veri inventori del sushi sono i coreani. Già nel 4° secolo a. C. in Corea, infatti, il pesce veniva sviscerato e posto nel riso. Certo, non era la preparazione di un succulento piatto, bensì un metodo di conservazione: mancando i congelatori, la fermentazione del riso risultava essere l’unico espediente pratico per permettere la conservazione del pesce, anche per alcuni mesi. In questi grossi barili ricolmi di riso il pesce veniva quindi trasportato via nave lungo le coste asiatiche, e fu così che un giorno qualcuno decise di assaggiare il pesce direttamente dalle botti. Chissà, magari un marinaio coreano, spinto dai morsi della fame, avrà infilato una mano nel contenitore e, tirando su a casaccio, si sarà ritrovato in bocca una manciata di riso con del pesce crudo. Gli sarà piaciuto. Quell’affamato uomo di mare sarà poi magari sbarcato in Giappone, e ciarla qui, ciarla là… nel 1800 compare a Edo (l’odierna Tokyo) il sushi moderno, con tanto di wasabi, ovvero quella salsa piccante usata, per lo meno in origine, per coprire lo sgradevole odore di un pesce crudo pescato magari settimane prima.
Insomma, rispetto al sushi i giapponesi hanno fatto un po’ quello che ha fatto Vespucci con l’America: c’hanno messo il nome (e il wasabi). E pace alla buon anima di Colombo e dei coreani.
Veniamo alla carbonara, piatto tipico romano e nazionale, che dimostra una certa affinità tra il mondo culinario giapponese e italiano. Anche a noi, come a loro, piace impossessarci di ricette altrui. Si dice che prima della Seconda guerra mondiale questo piatto fosse del tutto sconosciuto, facendo la sua comparsa ufficiale sulle tavole laziali solo all’indomani della Liberazione. Difficilmente l’avvento della carbonara in contemporanea alla presenza di truppe angloamericane è un fatto casuale: le razioni militari Usa contenevano infatti grandi quantità di uova in polvere e di bacon, che guarda caso sono gli ingredienti principali (vabbeh, pancetta e uova) della carbonara. Insomma, è possibile che la carbonara sia stata inventata da un cuciniere dell’Ohio o del Nebraska.
Dai, si può ancora parlare di cibo, senza cadere nelle trappole dei food-network contemporanei. Del resto, ‘siamo quello che mangiamo’, dunque è meglio conoscere bene quello che ci si ficca in bocca: gli ingredienti, la preparazione, e anche un po’ di storia, perché no. Sbugiardiamo il cibo.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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