Silvia si trova da sola dopo tanto tempo e tutte quelle che credeva certezze sono svanite. Nonostante abbia fatto tanti sforzi per essere altro si è ritrovata a compiere le stesse scelte di sua madre.
Stefania ha scoperto di poter osare. Non è più impaurita dagli sguardi della gente che le infuocavano le guance. Crede in se stessa e cammina decisa e sicura.
Francesca è in crisi. Ha cinquant’anni, un figlio e un marito, ma vorrebbe fuggire via lontano, come quando da adolescente sognava a occhi aperti di essere libera da tutto e da tutti. Francesca vorrebbe ripartire da zero ma è bloccata dal senso di colpa: come può avere sogni così audaci avendo una famiglia a cui badare?
Marilena desidera di più. Non è più disposta a scendere a compromessi con il proprio lavoro. Sa di valere ben oltre il ruolo che le è stato assegnato. È pronta a dimostrare le proprie qualità avendo il coraggio di cambiare il proprio percorso.
Ci sono ancora storie e ancora donne, ma ognuna di esse trova spazio in altre: perché in ogni donna ci sono Silvia, Stefania, Francesca e Marilena.
Spesso si considera la personalità in modo unitario. In realtà vi è una pluralità di elementi indefiniti, a volte contradditori, i quali provengono dal passato, dall’interazione con le figure significative, dall’ambiente nel quale si vivono e condividono esperienze, ma anche da elementi della propria identità, unica e irripetibile.
Il punto fondamentale è avere uno sguardo inclusivo che accolga tutte le possibilità di cui ogni donna è fatta e riuscire a dirigere l’attenzione sulle varie parti, a seconda dei momenti, dei luoghi, delle persone, imparando a gestire le molteplici identità, utilizzandole come risorse e valorizzarle.
Dice Virginia Woolf: «Mi rendo conto con maggior chiarezza come la vita di ciascuno sia un mosaico di pezzi e come per capire una persona, occorra considerare come un pezzo sia compresso e l’altro incavato e un terzo si espanda, e nessuno sia realmente isolato.»
mercoledì 30 Ottobre 2024
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