Riscaldamento dell’Oceano Artico, aumento delle piogge autunnali, passaggio di correnti gelide da Nord e subtropicali da Sud. Ecco un’anticipazione sul clima che dovremmo sopportare noi e i nostri successori di Nord America ed Europa se la Calotta Artica continuerà a sciogliersi. Per adesso – dicono gli esperti – la riduzione è di circa il 9% ogni 10 anni e, nonostante le variazioni annuali, l’andamento generale non promette bene. A essere colpito non sarà solo il clima: rischiano di cambiare flora e fauna delle aree limitrofe, pesca, agricoltura e perfino i trasporti, perché la rottura dei ghiacciai aprirà nuove strade marine.
Il WEF (World Economic Forum) si occuperà del problema durante l’annuale Meeting di Davos-Klosters (Svizzera) nel gennaio 2014, che ha lo scopo di «sviluppare intuizioni, iniziative e azioni necessarie per rispondere alle sfide attuali ed emergenti» nel mondo. Inoltre dal 1996 è stato istituito un Concilio Artico ufficiale composto dalle comunità artiche indigene e otto membri fissi: Canada, Danimarca (incluse Groenlandia e Isole Faroe), Finlandia, Islanda, Norvegia, Federazione Russa, Svezia, USA. Si impegnano tutto l’anno per proteggere lo sviluppo ambientale dell’Artico, dove si affacciano. Tra le iniziative: ridurre i fattori inquinanti, aiutare gli abitanti del luogo a gestire il territorio, fare controlli periodici e garantire aiuto anche internazionale.
Quest’estate, dopo un 2012 molto caldo, la zona artica ha toccato temperature più basse, ma in alcune aree la concentrazione di ghiaccio è minore del 70%, oltre alla questione dello spessore sempre più sottile. Per sensibilizzare al problema il 15 settembre si è svolto l’Ice Ride in vari Paesi d’Europa (in Italia a Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma, Verona), organizzato da Greenpeace: una pedalata in maglietta bianca per ricordare il colore dei ghiacci e della purezza, in opposizione al nero del petrolio e delle sostanze emesse con le trivellazioni, che aumentano il riscaldamento della Calotta.
Mentre ci lamentiamo delle mezze stagioni, un intero emisfero cerca di ripararci la testa.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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