Servo per due − traduzione di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder.
«Si tratta della versione italiana di One Man, Two Guvnors, un testo del drammaturgo inglese Richard Bean tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni. Una perfetta combinazione di commedia visiva e verbale. . Siamo a Rimini, negli anni Trenta e Pippo, un giovane uomo depresso e senza soldi, vaga alla ricerca di una soluzione ai suoi problemi. La trova in un ambiguo personaggio giunto in città per concludere un affare con il padre della sua promessa sposa. Pippo diventa così il suo servitore, ma appena ne ha l’occasione, inizia a dispensare i suoi servigi anche ad un secondo padrone. I due ignorano l’esistenza l’uno dell’altro ma, in realtà, si conoscono bene e Pippo, servo ingordo e pasticcione, inizierà presto a confondersi e a combinare un sacco di guai. Missive scambiate, ricevute mangiate, bottiglie di vino consegnate per sbaglio: essere il servitore di due padroni è davvero difficile!».
E chi l’ha visto cosa dice? Lasciamo la parola ai nostri Trentatré spettatori:
Vi è mai capitato, dopo diversi pasti unti fuori cas,a di desiderare semplicemente un piatto di pastasciutta al pomodoro? Questo è l’effetto che mi ha fatto Servo per Due. Quasi comico, con musica dal vivo di qualità e con il giocoso coinvolgimento del pubblico, è stata una nota di piacevole leggerezza.
Enrico Miorelli (33 Trentini in 33 parole)
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mercoledì 30 Ottobre 2024