In passato la magia era parte integrante della vita della società: la preveggenza, il malocchio e le streghe erano considerate realtà a tutti gli effetti e nessuno dubitava dell’esistenza di persone con poteri magici.
Dalla rivoluzione illuminista però, questa convinzione ha perso sempre più terreno a vantaggio della ragione e della conoscenza scientifica, empiricamente dimostrabile e riproducibile in laboratorio. Da allora, la magia si è vista gradualmente relegata negli spettacoli degli illusionisti, nell’ambiguo mondo del paranormale e sui banchetti di strada di goffi ciarlatani. Contemporaneamente, tutti (o quasi) abbiamo acquistato la consapevolezza che queste manifestazioni magiche sono semplicemente trucchi messi in pratica da una persona come noi, ossia normale. A volte, però, di fronte a certi giochi di prestigio ci rimane qualche perplessità…
Chi ha lasciato certamente più di un dubbio è Gustavo Rol, sensitivo torinese morto nel 1994 di cui oggi la memoria si affievolisce. Nato nel 1903 in una famiglia benestante del capoluogo piemontese, Rol studiò giurisprudenza e lavorò per qualche anno in banca fino a quando, durante un soggiorno a Marsiglia nel 1926, la sua vita cambiò per sempre. In quell’occasione, Rol raccontò di aver scoperto “una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore”. Si trattava della possibilità di far accadere l’impossibile, di compiere cose che un essere umano non può fare, di mutare la realtà con la semplice forza della mente.
Dalle parole, Rol passò presto ai fatti, dando dimostrazioni private di questa sua scoperta. Iniziò con semplici giochi di carte per arrivare ad esperimenti che lasciavano sempre più stupefatti i presenti, i quali raccontavano di aver visto Rol diventare gigantesco e subito dopo minuscolo, passare attraverso i muri, far piovere castagne in casa, dipingere quadri senza toccare la tela oppure avvisare qualcuno di malattie ancora non diagnosticate o di incidenti che effettivamente poi si verificavano.
La voce delle sue prodezze si sparse così velocemente che gli sono attribuiti incontri con alcuni dei personaggi principali del Novecento – da Mussolini a J.F. Kennedy, da Padre Pio a Federico Fellini.
Nonostante la fama, la figura di Gustavo Rol rimase sempre molto ambigua, data la certezza degli scettici nel considerarlo solo un mentalista e un illusionista, anche se forse il più abile di sempre. La loro motivazione principale era che Rol non aveva mai accettato di eseguire i suoi esperimenti in ambienti “protetti” alla presenza di scienziati e professionisti del settore che potessero scoprire eventuali trucchi. Questa semplice ragione fa pensare all’uomo razionale del XXI secolo che Rol stesse bluffando e che la scoperta da lui millantata fosse solo una montatura.
A conti fatti però, pensare a Rol e ai suoi poteri fa lo stesso effetto della favola di Babbo Natale. Il cervello è sicuro che non esista, ma in fondo speri che si stia sbagliando.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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