Nell’immaginario collettivo l’India è un paese fatto di donne con abiti lunghi e colorati, spezie, turbanti e incantatori di serpenti. Ma, io che sono appena tornata, so che non è solo questo.
VISTA: “colore” è la parola d’ordine. Non c’è spazio per il grigio (a parte quello del cielo, per lo smog). Nulla è sbiadito, i colori sono talmente intensi che fanno socchiudere gli occhi. I vestiti, i bracciali, i decori, le case, tutto è colorato, decorato, intagliato, dipinto, arricchito di orpelli, perline, motivi floreali, figure geometriche. In India, uno si riempie gli occhi. Gli occhi degli Indiani sono grandi e scuri, ti scrutano in profondità, ma sempre in maniera amichevole e con la curiosità che li contraddistingue. In India ci si trucca gli occhi di nero con il kohl (o kajal), non solo per un fatto estetico. La composizione oleosa e grassa del kohl fa in modo che gli occhi siano protetti dalla polvere e schermati dal sole. Per questo motivo lo si applica anche sugli occhi dei bambini. E poi un puntino colorato tra le due sopracciglia – fatto durante la preghiera (puja) – in segno dell’apertura del “terzo occhio”, sede della spiritualità individuale, secondo la tradizione induista.
UDITO: quello che dell’India nessuno racconta sono i rumori. E sono costanti. Ininterrotti. Il più frequente e fastidioso è senza dubbio quello dei clacson. Ad ogni ora del giorno (e della notte) una sinfonia di varie tonalità accompagnerà qualunque attività. Poi ci sono i venditori che urlando cercano di richiamare l’attenzione dei passanti (soprattutto turisti) per vendere la propria merce, sia essa frutta o gioielli. Un altro rumore è il chiacchiericcio confidenziale che accompagna la contrattazione compulsiva sul presso dell’acquisto. Una carezza per le orecchie è invece il canto dei muezzin, che scandisce i momenti della vita dei musulmani, richiamandoli alla preghiera. In grandi città come Delhi, l’ora del tramonto è un sovrapporsi di questi canti che provengono da diversi e distanti minareti e si fondono nell’aria dando vita ad un’armonia inconfondibile.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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