Durante la manifestazione Smart City Exhibition 2013 a Bologna, ho avuto il piacere di intervistare Douglas Schuler, membro fondatore di Seattle Community Network (SCN) e docente all’Evergreen State College − U.S.A.
1. Che cosa intende con Intelligenza civica? Come definisce il significato di Human Smart Cities?
Ho lavorato per 15 anni sul concetto di Civic Intelligence. L’intelligenza civica è la capacità dei singoli e dei gruppi di indirizzare problemi condivisi equamente ed efficacemente, e può continuamente migliorarsi. Il concetto di Human Smart City si avvicina molto a quello di Civic Intelligence, alla cui base vi è la condivisione tra gli individui; condivisione che non avvenendo in un unico modo si traduce in una molteplicità di risultati. L’obiettivo principale della Civic Intelligence è far sì che ognuno si senta significativo e che giochi un ruolo importante nelle scelte che riguardano il proprio territorio, in modo che non siano soltanto i sindaci o, più in generale le istituzioni, a compiere le decisioni.
2. Lei è specializzato nello studio delle relazioni tra tecnologia e società. Come vede l’Italia, la sua situazione e il comportamento dei suoi cittadini?
Il mio interesse è volto a sviluppare sistemi tecnologici al servizio della popolazione per aiutarla ad indirizzare i problemi reali. Diciannove anni fa ho fondato Seattle Community Network ed eravamo i pionieri nell’utilizzo dell’e-mail e altri servizi. Ritengo che possiamo sviluppare una democratic technology per portare reali e tangibili benefici. Se c’è collaborazione tra persone, università e comunità si possono ottenere risultati migliori; le informazioni saranno maggiori, verosimilmente più scientifiche e i modi per risolvere i problemi più precisi.
Possiamo pensare l’Italia come un laboratorio, ma non il solo. Ci sono milioni di grandi progetti ideati e molti altri già in corso di realizzazione. Alcuni possono avere successo e altri possono fallire. Le problematiche connesse sono diverse e noi dobbiamo esser parte delle soluzioni, dobbiamo farci coinvolgere. Non possiamo limitarci a chiedere alle istituzioni di risolvere le cose che non vanno per noi. Sia perché le autorità non pongono attenzione se non viene mostrato interesse; sia perché esse necessitano delle nostre idee e della nostra creatività. I progetti di Civic Intelligence e di Human Smart City sono proprio volti al vivere meglio, ad avere un impatto nella vita di tutti i giorni e a capire come lavorare insieme.
Questi, per riassumere, sono i punti chiave: coinvolgere, partecipare, proporre soluzioni, pensare al futuro, delineare i problemi e i modi per risolverli. È una sorta di filosofia per arrivare a qualcosa di concreto ed efficace. La sfida è lavorare in rete, collaborare e condividere.
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