Dita Von Teese, la regina del burlesque che durante la chermesse sanremese del 2010 sguazzava in una coppa di champagne assieme ad un’oliva gigante, è una delle sue clienti più devote.
Mr. Pearl, all’anagrafe Mark Pullin nel suo atelier parigino realizza corsetti, il capo di lingerie simbolo della seduzione femminile. Indossato dalle donne fin dalla Grecia antica per esaltare le curve e fortemente in auge durante il Dandismo, il corsetto entra nella vita di Mr. Pearl durante l’infanzia quando il futuro stilista si innamora di quelli rosa salmone indossati dalla nonna. Un colpo di fulmine che gli sconvolge la vita: nastri, stecche e tessuti diventano il fulcro del suo mondo e lui oggi è un tightlacer da guinness.
Per chi non sapesse, il tightlacer si cinge nella “gabbia di Venere” 23 ore su 24 allo scopo di ridurre il punto vita. Un’ora di respiro è concessa solo per la doccia. Alimentazione controllata: bandite casse di birra e scatole di fagioli che gonfiano la pancia. Per alcuni ferree costrizioni, per Mr. Perl una filosofia quotidiana: il suo girovita è arrivato a misurare 46 cm, ben 32 in meno rispetto alla media stimata per un uomo adulto.
Pullin racchiuso nel bustier non ostenta una silhouette da urlo, dietro la scelta di praticare il tightlacer si cela un passato di sofferenze con una famiglia che ha sempre denigrato la sua passione e mai accettato la sua omosessualità.
mercoledì 30 Ottobre 2024
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