Le cellule staminali, oggetto di continui e scatenati dibattiti e controversie, continuano a far parlare di sé. Ma stavolta l’etica non c’entra.
I ricercatori dell’Accademia di Sahlgrenska (Svezia) hanno creato una struttura biologica – nello specifico, un vaso sanguigno – impiantabile sugli esseri umani. Michael Olausson, chirurgo e professore dell’università svedese, ha realizzato grazie a questo speciale vaso sanguigno un nuovo collegamento fra il fegato e l’intestino di una sua giovane paziente, dopo che quello pre-esistente era stato danneggiato da un coagulo di sangue. Già a rischio di pericolosi sanguinamenti interni dall’età di un anno, Anne (nome di fantasia) e i suoi genitori hanno vissuto in attesa di una soluzione. La cura poteva consistere in un reindirizzamento del sangue verso un percorso corretto, intervento che avrebbe prima o dopo richiesto un indispensabile trapianto di fegato e dato inizio ad una vita in dipendenza di farmaci immunodepressivi, nella speranza di un mancato rigetto del nuovo organo, percepito come estraneo.
Il genere di trapianto effettuato dal dottor Olausson, quindi non solo una teoria, ha invece illuminato una nuova e possibile via. Anne, dopo l’intervento, ha ripreso la sua routine e non è apparsa in nessun modo colpita da particolari effetti collaterali. Una prognosi assai buona che oltre a riportare il sorriso e la speranza ha il sapore del successo.
Perché? Si tratta di una vera e propria svolta per il mondo della medicina. «Il prossimo passo – ha spiegato Olausson –, è quello di ricreare organi più complessi, come ad esempio i reni». Se questo fosse possibile, a beneficiarne saremmo in molti: il sistema sanitario, in quanto il consumo di farmaci da parte della popolazione si ridurrebbe notevolmente; chi vive una situazione simile a quella di Anne e coloro che convivono, in seguito a interventi chirurgici di una certa portata, con effetti collaterali legati all’utilizzo di farmaci.
Una rivoluzione. Le cellule staminali si dimostrano ancora una volta straordinariamente potenti, in quanto capaci di dare origine a una o più linee o tipi cellulari tramite il differenziamento. Quello compiuto dal Dottor Olausson è senza dubbio un grande passo in avanti per la medicina. E date le prospettive, non resta che augurarsi che sia il primo di molti.
mercoledì 30 Ottobre 2024
Twitter:
mercoledì 30 Ottobre 2024