Una disperata, entusiasmante rivoluzione

Nello sport, come nella vita, gli obiettivi da raggiungere sono i pilastri su cui basare il proprio castello. E più inarrivabili sono, più stimolante è la sfida.

Nel nostro consueto focus settimanale relativo alla Serie A, proviamo ad analizzare il momento sportivo della Salernitana: club, sportivamente parlando, più in difficoltà del torneo ma che, per una serie di eventi, si trova di fronte ad una sliding doors quasi inedita.

Messo alle spalle un dicembre dai risvolti extra calcistici quasi tragici (se non fosse arrivata l’offerta del neo presidente Iervolino, con la conseguente cessione, la squadra sarebbe stata esclusa dal campionato a causa dell’incompatibilità gestionale dell’ex presidente, proprietario anche della Lazio, Claudio Lotito) il club campano ha iniziato l’anno nuovo sotto la luce di una vera e propria rivoluzione.

Dalle tenebre alla luce. Danilo Iervolino – imprenditore, fondatore dell’Università telematica Pegaso – ha subito scoperto le carte, dichiarando un ambizioso progetto pluriennale di rilancio. Rilancio che passa, in primis, da un azione flash di ripartenza sportiva.

Salutato il Ds Fabiani, le chiavi dell’impresa sono state affidate ad un vecchio lupo di mare come Walter Sabatini, incaricato di progettare quella che rappresenterebbe una remuntada epica: a partire dai 10 punti conquistati in 22 gare giocate, centrare l’obiettivo salvezza che rappresenterebbe la base del progetto di crescita, non solo in termini sportivi, del club.

In piena sessione invernale di calciomercato, l’ex dirigente di Roma e Inter ha subito affinato la strategia che potrebbe essere così parafrasata: “cinque mesi per vincere o lasciare”. E di qui ecco la prima scelta: confermare l’allenatore Stefano Colantuono al cui regalare almeno 5/6 nuovi innesti d’esperienza, pronti da gettare nella mischia. In tal senso, moti i profili papabili: su tutti lo svincolato Diego Costa, il romanista Federico Fazio ed il camerunense Jean-Pierre Nsame dello Young Boys, che potrebbero aggiungersi ai già aggregati Sepe e Mazzochi. Non sono da escludere però colpi last minute a cui, da sempre, gli ultimi giorni di sessione ci hanno spesso abituato.

Ad ogni modo, per giocare a fare gli indovini, l’unico indizio in nostro possesso sono le parole di Sabatini: “Servono giocatori pronti alla guerra: non voglio retrocedere“. Missione impossibile? Lo scopriremo a maggio. Sicuramente, nel frattempo, nessuno si annoierà.

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giovedì 26 Dicembre 2024