Ok Tadej Pogačar, ma vogliamo parlare di Geraint Thomas?

Abbiamo ancora davanti agli occhi il finale della terza tappa del Giro d’Italia 2024, la frazione Novara-Fossano, corsa ieri pomeriggio. Sfruttando uno strappetto di qualche centinaia di metri posto a circa quattro chilometri dal traguardo, Tadej Pogačar e Geraint Thomas hanno provato a sorprendere il gruppo con un attacco congiunto, seppur non premeditato. Vedere questi due campioni di età così diversa (25 lo sloveno, quasi 38 l’inglese) aprire il gas per una tappa dall’esito sostanzialmente scontato e difficilmente rovesciabile, ma crederci comunque fino in fondo, ha provocato quasi un moto di commozione. Se il ciclismo sta conoscendo un momento di grazia (che si traduce anche in maggiori attenzioni mediatiche e via dicendo) è grazie a fenomeni del genere. Che non sono fenomeni solo perché e quando vincono, ma anche e soprattutto perché capaci di fare cose di questo tipo.

Va bene Tadej Pogačar: che fosse un alieno lo sapevamo tutti. Ma vogliamo parlare di Geraint Thomas? Quando lo sloveno ha attaccato sulla salita verso Oropa durante la seconda tappa, lui è stato uno dei più pimpanti e reattivi al suo inseguimento. Della tappa di ieri abbiamo già detto. È il secondo Giro d’Italia consecutivo a cui il britannico partecipa. Lo scorso anno era arrivato alle spalle del vincitore – un altro sloveno, Primož Roglič – dopo una lunghissima ed estenuante partita a scacchi: nessuno dei due aveva mai attaccato l’altro veramente, e difatti il distacco finale era stato davvero contenuto. Ora, con la follia agonistica di Pogačar al potere, Thomas ha dovuto cambiare il proprio modo di correre. Mai lo avremmo visto (e mai, in effetti, lo abbiamo visto) attaccare in una tappa con l’arrivo in volata.

Non sappiamo quanto ancora durerà la carriera di Geraint Thomas. La carta d’identità dice 38 anni a fine maggio e a quest’età la maggior parte dei ciclisti appende bicicletta e scarpini al chiodo. Ma per l’inglese il discorso è particolare, dal momento che è esploso ciclisticamente solo da una manciata di anni. Sembra addirittura più in forma dello scorso anno, per cui il ritiro appare distante. Chissà, potrebbe fare come Alejandro Valverde, che si è ritirato a 42 anni ma che sta continuando a correre (con eccellenti risultati) nel gravel. Quel che è certo è che finché Thomas continuerà a divertirsi non penserà certamente a ritirarsi. Intanto, sono passate appena tre tappe dall’inizio del Giro 2024 e pare proprio che si stia divertendo un sacco.

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domenica 8 Settembre 2024