La nuova stagione NBA, spiegata male (pt. 2)

Cioè facendo quello che non si dovrebbe fare: un pronostico della regular season, quando non è nemmeno passata una settimana dal suo inizio. Chi arriverà primo nelle due Conference (Eastern e Western)? Quali squadre andranno direttamente ai playoff e chi invece dovrà passare attraverso l’inferno del Play-in Tournament? La stagione sarà lunga e difficile: vale la pena cercare di fare un po’ di chiarezza sui rapporti di forza tra le trenta franchigie che animeranno l’NBA. Dopo aver visto la Eastern Conference, passiamo alla Western Conference.

Tradizionalmente, a Ovest regna il caos, e questa stagione non fa eccezione. Se a Est i rapporti di forza sono chiari (Boston è un paio di gradini sopra tutte le altre), a Ovest la situazione è molto più incerta. Potrebbero spuntarla gli Oklahoma City Thunder, squadra giovane (simile ai Cavs da questo punto di vista), ma che ha avuto già alcune stagioni di rodaggio e ora potrebbe arrivare la consacrazione.

Molto interessanti anche i Dallas Mavericks di Luka Dončić. La scorsa stagione li ha visti sfiorare l’anello, battuti solamente alle Finals da Boston. Quest’anno si sono rinforzati con un tiratore come Klay Thompson, non più giovane ma con ancora parecchi punti nelle mani. Potrebbero quindi replicare il risultato della passata stagione, spingendosi un po’ più in là.

Anche i Minnesota Timberwolves potrebbero dire la loro. Hanno perso Towns, ma hanno aggiunto al roster giocatori talentuosi come Randle e DiVincenzo. E possono sempre contare sull’atletismo e la cattiveria di Anthony Edwards. Discorso simile vale anche per i Phoenix Suns di Kevin Durant. L’All-Star ha 36 anni ma la sua classe non sembra appannarsi. Se l’affiatamento con le altre due stelle della squadra – Devin Booker e Bradley Beal – si trova, potrebbe cavarsi ancora diverse soddisfazioni.

Capitolo stelle cadenti: Steph Curry e LeBron James. Sulla carta Golden State Warriors e Los Angeles Lakers dovrebbero replicare la stagione scialba appena passata: non si sono rinforzati, almeno sulla carta, e anzi gli Warriors hanno perso uno degli Splash Brothers, Thompson. Tuttavia, le prime partite di regular season sembrano suggerire altro. L’innesto di Buddy Hield agli Warriors ha dato subito i suoi frutti: il tiratore delle Bahamas pare un Klay Thompson senza infortuni alle spalle e dieci anni più giovane. Con il cambio di allenatore, i Lakers sembrano più cattivi e determinati, più concentrati in difesa e precisi in attacco. E LeBron James mantiene intatta la sua fame agonistica. È presto per dire dove arriveranno, e certamente non bisogna lasciarsi fuorviare da queste prime partite. Tuttavia, mai dare per spacciati due vecchie volpi come James e Curry.

Non abbiamo nominato i Denver Nuggets di Nikola Jokić. Non è dimenticanza, ma il riflesso di un inizio di stagione davvero complicato. Al momento non convincono per nulla e nemmeno il talento del giocatore serbo sembra in grado di salvarli. Ma la stagione è lunga e tutto può cambiare. E questo vale per tutti.

Sport
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 21 Dicembre 2024