Il Trento fa harakiri e Minesso porta in trionfo la Triestina: al ‘Briamasco’ finisce 0-1

Credits Carmelo Ossanna – A.C. TRENTO 1921

È una sconfitta bruciante quella rimediata dal Trento contro la Triestina fra le mura amiche dello ‘Stadio Briamasco’, giunta nei minuti finali ed al termine di una prestazione difensiva quantomeno convincente. Un peccato veniale che è costato agli aquilotti la quinta sconfitta nelle ultime sei apparizioni, altri punti gettati alle ortiche che pesano su una classifica sempre più compatta e che, ad oggi, vede avvicinarsi la pericolosa zona playout. Il momento non è certo dei migliori, dunque, nemmeno dal punto di vista numerico, con la rosa ridotta all’osso nei reparti di centrocampo e attacco e con una sovrabbondanza di uomini nel reparto arrettrato: contro la Triestina, nella fattispecie, la formazione che si è vista in campo ha ricalcato per gran parte quella vista nelle ultime uscite stagionali, con la conferma del 3-5-2 e con le novità principali rappresentate dall’impiego di Barison fin dal primo minuto, a testimonianza di un pieno recupero dal fastidio al collo che lo ha tenuto lontano dal campo di gioco per tanto, troppo tempo, così come la presenza di Garcia Tena schierato come quinto a sinistra, tornato dopo uno stop di circa un mese a causa di un problema di natura muscolare. Per quanto riguarda il resto dell’undici titolare, invece, sono stati confermati Ferri e Obaretin in difesa, l’inamovibile Sangalli con Di Cosmo e Rada in mezzo al campo, Frosinini sulla destra e la coppia d’attacco formata Petrovic e Anastasia, oltre al solito Russo a difendere i pali gialloblù.

Partita che nel computo totale dei novanta minuti ha vissuto di rare emozioni, con un sostanziale equilibrio nel primo tempo avaro di occasioni e con una predominanza alabardata nella ripresa culminata con il gol vittoria del neo-entrato, nonché in lista partenti, Minesso al novantesimo. Come si diceva in precedenza, prestazione decorosa dei padroni di casa sotto il piano atletico e soprattutto tecnico per quanto riguarda la fase difensiva, mentre forse c’è da registrare qualche accorgimento per quel che concerne l’attacco, troppo spesso isolato e che ha prodotto poco o nulla dalle parti di Matosevic, il quale non è stato quasi mai chiamato in causa. Quella ottenuta dalla Triestina, per quanto visto quantomeno nel secondo tempo, è una vittoria meritata sebbene non abbia espresso il proprio miglior calcio, ma di certo ha potuto godere di un paio in più di occasioni, tra cui il palo di Vertainen a metà ripresa, che ha permesso ai friulani di legittimare i tre punti e continuare la propria rincorsa ad un Mantova che a fine 2023 pareva lanciato definitivamente verso la conquista della cadetteria. Il percorso però è ancora lungo e di strada ce ne sarà ancora molta da fare, così i tre punti ottenuti in quel di Trento danno ulteriore entusiasmo ad un ambiente che sognava le zone altissime della classifica da ormai troppo tempo. Per i gialloblù, invece, c’è un periodo negativo che ha permesso alle zone pericolanti di avvicinarsi in maniera preoccupante: ora il vantaggio sul quintultimo posto è di soli tre punti ed il calore si comincia a sentire dalle parti di via Sanseverino. Ma se è vero che da un lato la classifica è deficitaria, dall’altro, guardando il bicchiere mezzo pieno, c’è da affermare che la zona playoff dista solamente un punto.

In ultimo, nota a margine, ha fatto il proprio esordio in maglia aquilotta Pasquale Giannotti che ha disputato i suoi primi minuti davanti ai propri tifosi dopo il tesseramento lampo di venerdì che ha permesso a Tedino di poterlo schierare a partita in corso. Sarà una risorsa che tornerà verosimilmente molto utile per rimpiazzare i lungodegenti e soprattutto per dare verve ad una manovra offensiva che attende ancora l’illuminazione dall’alto. Tutto ciò, in attesa che si capisca definitivamente il futuro di Pasquato: a fine partita, il pubblico non ha fatto mancare la propria leggera polemica nei confronti di Tedino per aver tenuto un uomo così importante in panchina per tutti i novanta minuti, ma se fosse finita in parità si sarebbe detto e scritto, forse, ben altra cosa.

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domenica 8 Settembre 2024