Il Pagellone di Trento-Albinoleffe: si salvi chi può!

Credits Carmelo Ossanna – A.C. Trento 1921

Russo 6: incolpevole su entrambe le reti dell’Albinoleffe. Sul primo compie un miracolo mandando sulla traversa un gol già fatto prima che Borghini riesca a mettere a segno il tapin vincente, mentre sul secondo Ferri devia fatalmente il pallone di Muzio spiazzandolo in maniera determinante.

Galazzini 6: nonostante la titolarità mancasse da molto tempo, la differenza con Frosinini non la si percepisce in maniera così lampante come magari ci si aspetterebbe. In fase difensiva patisce il giusto e in avanti offre l’assist per accorciare le distanze a Petrovic. Certo, un po’ di aggressività in più non sarebbe male, ma nel complesso sulla fascia destra svolge un buon lavoro.

Garcia Tena 5: probabilmente una delle peggiori prestazioni stagionali per lo spagnolo che incappa in una ‘giornata no’ trovandosi in difficoltà ad arginare l’esuberanza dei giovani attaccanti bergamaschi. Tanto Zoma quanto Muzio, quando orbitano dalle sue parti, sembrano poter portare pericoli in maniera costante. E pensare che a Mantova si era vista tutt’altra solidità. (dal 25’ st Barison 6: entra a partita ormai compromessa e cerca di salvare il salvabile. Nel finale, grazie ai suoi centimetri, finisce per fare la punta aggiunta alla ricerca di un pareggio che però non arriva).

Ferri 5: anche lui soffre particolarmente la velocità della coppia offensiva Zoma-Muzio, ma il suo principale problema risulta essere ancora una volta quella spalla che non lo lascia in pace da qualche tempo ormai. Sfortunato sulla deviazione decisiva che permette all’Albinoleffe di raddoppiare. (dal 29’ st Vitturini 6: in parte vale stesso discorso fatto per Barison. Nulla da segnalare sulla sua prestazione).

Vaglica 5,5: dopo un periodo positivo si ritrova a dover fare i conti con una prestazione sottotono. Verosimilmente uno dei migliori in fase difensiva, anche se dirlo dopo una performance di squadra non all’altezza non è certo gratificante. Uno dei pochissimi tiri verso la porta avversaria, non nello specchio, arriva da lui il che è tutto dire. (dal 16’ st Obaretin 5,5: non compie gravi errori, sia chiaro, ma non convince affatto ne sulla fascia sinistra, tantomeno da centrale difensivo. Il ragazzo deve crescere ancora tanto).

Suciu 5,5: torna a dirigere il centrocampo aquilotto come lo scorso anno, ma il risultato non appare nemmeno lontanamente paragonabile. La palla gira a fatica e poche volte passa dai suoi piedi, mettendo in difficoltà il centrocampo nella costruzione del gioco. Anche sul piano dell’aggressività non ci siamo ancora. (dal 16’ st Brevi 6: finalmente una partita in cui si possa vedere qualcosa di più da lui che, fino ad ora, è stato un oggetto estraneo rispetto alla squadra. Offre dinamismo in mezzo al campo e questo serve un po’ a svegliare i suoi, sebbene manchi di qualità in alcuni frangenti).

Di Cosmo 5,5: è sempre l’ultimo ad alzare bandiera bianca, ma in una partita come quella contro gli orobici finisce anche lui nell’oblio in cui tutto il Trento cade. Dopo Mantova furono importanti le sue parole sulla mentalità da mantenere nel futuro, più o meno prossimo, per non ripercorrere l’incubo di Verona. A quanto pare, però, ci sono ancora alcuni step da fare.

Attys 5: gli strappi a cui si è soliti assistere faticano ad arrivare, specialmente nel primo tempo, e lui ben presto si innervosisce finendo per estraniarsi dal match in maniera pressoché definitiva. Una ‘giornata no’ anche per lui che, solitamente invece, riesce a fare la differenza negli uno contro uno.

Pasquato 5: è davvero un peccato vederlo così in difficoltà considerando il suo spessore tecnico e calcistico. È una risorsa ed ancor più un uomo simbolo che va ritrovato perché è proprio in partite come queste che in passato ha dimostrato di risultare troppo spesso decisivo. Il Trento ha tanto bisogno di lui e viceversa. (dal 16’ st Anastasia 5,5: entra al posto di Pasquato per dare un po’ di brio e imprevedibilità all’azione offensiva del Trento, ma la differenza si percepisce poco. Non tocca tanti palloni e finisce anche lui per essere ingabbiato tra le maglie bergamasche).

Petrovic 6: il bel gol lo salva da un’insufficienza generale che lo vede vagare sul terreno di gioco a tratti sfiduciato. Quando i palloni non arrivano lui fatica più di altri, mentre quando arrivano, anche in maniera sporca, lui riesce a lavorarli e renderli fruibili per i compagni.

Terrani 5,5: il dato preoccupante sono, al netto del gol di Petrovic, i zero tiri in porta del reparto avanzato, un po’ poco per sperare di riagguantare il pareggio. Ci prova con una punizione che si spegne di poco a lato, per il resto si vede a tratti nel primo tempo e pochissimo nella ripresa. Anche per lui occorre trovare quella costanza che possa permettergli di diventare una pedina fondamentale dello scacchiere di Tedino.

Tedino 5: al netto delle assenze di Sangalli e Frosinini, la squadra entra in campo con una mentalità sbagliata e senza un briciolo di cattiveria agonistica in grado di fronteggiare un’Albinoleffe non certo irresistibile. Fosse la prima manifestazione di questo tipo sarebbe meno preoccupante, ma occorre capire realmente il reale problema per estirparlo definitivamente alla radice.

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domenica 8 Settembre 2024