FDS 2024 – Andre Iguodala, il Signore degli Anelli

Andre Iguodala è stato uno dei pilastri della dinastia dei Golden State Warriors, quella fantastica squadra in grado di vincere quattro titoli in otto anni. Titoli nella vittoria dei quali Iguodala non è stato una semplice comparsa, ma un attore protagonista. Il primo anello, vinto al termine della stagione 2014-2015, lo ha visto incoronato MVP delle Finals. Accompagnato da Davide Chinellato in occasione del Festival dello Sport, Iguodala ha ripercorso i momenti salienti della propria carriera, con intelligenza e onestà, soffermandosi soprattutto sulle persone incontrate e sul segno che hanno lasciato.

Allen Iverson, per esempio, stella dei 76ers e della NBA dei primi Duemila. «Una persona normale», sostiene Iguodala. «Un uomo che ha rivoluzionato tante cose, che ha lasciato il segno per il suo coraggio, ma che nella quotidianità era come tutti noi. Cercava di instaurare un rapporto con tutti nello spogliatoio». Gli anni di Philadelphia sono anni fondamentali nella carriera di Andre perché deve fare i conti con un pubblico estremamente esigente. Un’esperienza davvero formativa.

Dopo un anno a Denver, durante il quale nonostante gli infortuni dei compagni la squadra ha reso oltre le aspettative, Iguodala arriva ai Golden State Warriors. Sta per compiere trent’anni, un’età che non è molto comune in NBA. Perché allora la scelta di andare in una squadra che, pur promettente, non era di certo la favorita per il titolo? Perché era una squadra giovane e affamata, una squadra che già brillava per i talenti di Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green. E la scelta si rivela vincente: quattro anelli vinti, sei Finals disputate, il premio MVP delle Finals e il record di partite vinte in una singola stagione regolare (2015-2016). E tanta esperienza fatta, tante cose capite, in primis su se stesso.

Oggi Iguodala è un imprenditore di successo, ma è rimasto in qualche modo all’interno del mondo NBA, pur essendosi ritirato dopo ben 19 stagioni. Oggi è il direttore esecutivo dell’associazione giocatori (NBPA), ruolo importante e delicato che svolge a sostegno e a protezione dei diritti dei giocatori. E di giocatori, in 19 anni, ne ha conosciuti tanti. Se dovesse formare una squadra con i cinque avversari più tosti, vedremmo insieme: Carmelo Anthony, Kobe Bryant, Joe Johnson, LeBron James e Kyrie Irving. Mica male.

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mercoledì 16 Ottobre 2024