FDS 2023 – Filippo Ganna, velocità massima
La meravigliosa, solenne Toccata e fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach. Non poteva esserci colonna sonora migliore per accogliere un campione come Filippo Ganna, entrato sul palco della Filarmonica di Trento ieri, venerdì 13 ottobre, poco dopo l’esecuzione live all’organo del capolavoro di Bach. Andava creata un’atmosfera dal sapore mitologico per poter ascoltare con il giusto spirito le parole e le imprese di uno che, nel ciclismo, un mito lo è diventato.
Filippo Ganna ha solo ventisette anni, ma tanti sono bastati per lasciare il segno nella storia delle due ruote. L’incontro al Festival dello Sport – moderato peraltro da Davide Cassani, altro gigante di questo sport, insieme a Rachele Sangiuliano – ha ripercorso la carriera di “Top Ganna” immaginandola come una piccola corsa a tappe, dal 1996 fino al presente.
Si parte dalla Parigi-Roubaix. La vince nel 2016 a vent’anni, tra gli juniores. Lì Cassani lo nota, ne intuisce il potenziale. «Avevo capito che sarebbe andato lontano» ricorda l’ex ct. E decide così di telefonare a Pinarello: «Fausto, dai una bici da crono a questo ragazzo. Andrà forte». Pinarello esita, poi acconsente, fidandosi del parere dell’esperto. Mai scelta fu più proficua.
Basti pensare al 2020, l’anno in cui Pippo riuscì non solo a conquistare il titolo mondiale a cronometro a Imola – regalando una gioia doppia a Cassani, che a Imola non solo è di casa, ma proprio all’Autodromo s’innamorò per la prima volta del ciclismo, in compagnia del padre – ma riuscì anche nell’impresa di “coprire” l’iride con la Maglia Rosa, vincendo la cronometro di apertura del Giro d’Italia, da Monreale a Palermo. Molti corridori (quasi tutti) scenderebbero a patti col diavolo per ottenere anche solo uno di questi due prestigiosissimi riconoscimenti. Ganna, al contrario, non si accontenta mai.
«È la mentalità del vincente» spiega Cassani. «Perdere per Filippo è una lezione, mai una sconfitta. Per lui è uno stimolo, l’istante dopo la delusione pensa subito a come migliorarsi in vista degli obiettivi successivi». Non a caso il record dell’ora arriva dopo tre brucianti sconfitte, nell’ottobre del 2022: due cronometro perse al Tour de France (grande obiettivo di stagione) e un mondiale. Anche per Simone Consonni, che con Ganna ha vinto l’oro nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e che ieri sera è intervenuto con un video proiettato sullo schermo, la determinazione è la caratteristica vincente del collega: «Appena dopo aver festeggiato la medaglia, pensava già a come migliorare la prestazione del nostro gruppo».
Un gruppo a cui “la Locomotiva di Verbania” tiene moltissimo: «Smettere con la pista? Non finché avrò questi compagni. Siamo molto legati. La carriera in pista comporta sacrifici, ma con questo gruppo mi diverto» racconta il detentore del record dell’ora. «La pista ti spinge ad andare oltre i tuoi limiti. Senti il cuore in gola, il sapore del sangue in bocca. Ti dà la giusta misura della fatica che poi potrai sfruttare in corsa».
Appuntamento al 2024, ma soprattutto appuntamento alle Olimpiadi di Parigi, dove Filippo Ganna proverà ancora una volta a scolpire il proprio nome nella pietra.
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giovedì 26 Dicembre 2024