Cheers, benvenuti alla locanda delle occasioni perse

Rimpianti di una domenica di mezzo inverno. O ciucca alla locanda delle occasioni perse. Non c’è bisogno di vestire il mantello da lince per individuare il tema cardine della 26^ giornata di Serie A: chi poteva (e doveva) fare, non ha fatto. La lista di gare a cui ispirarsi sarebbe lunga ma l’occhio clinico, acquisito in decine di focus, ci spinge ad indagar le le “imprese” di Verona e Inter, colpite tragicamente e inaspettatamente dalla temibile sindrome di Tafazzi.

Ad imbracciar il famigerato martello ci hanno pensato dapprima i gialloblù di Tudor – in grande spolvero dopo il poker rifilato all’Udinese – che sono riusciti nell’intento di gettare alle ortiche, all’Olimpico, una vittoria di fatto già conquistata contro una Roma in formato nido d’infanzia. Dopo un primo tempo di imbarazzante supremazia chiuso in vantaggio per due reti a zero (Barak e Tameze i mattatori, ndr) la compagine scaligera si è sfaldata, permettendo ai baby carneade Volpato e Bove, 37 anni in due, di riacciuffare una gara ormai perduta. “La c’è la giustizia”, immaginiamo abbia urlato il tarantolato Mourinho nell’immaginario telefono che gli è costato il rosso diretto da parte dell’arbitro Pairetto. La verità è che, senza l’incomprensibile harakiri da parte del tecnico croato – capace di sbagliare tutti i cambi e di rovinare una gara già scritta – il buon Mou sarebbe tornato a casa con un pugno di mosche. Risultato? Da un possibile tuffo da 10 (pardon 39) punti in zona Europa, gli scaligeri rimangono appesi a quota 37. Troppo poco per sognare.

A ventiquattro ore di distanza dalla bischerata veronese, si iscrivono alla Tafazzi Challenge anche gli 11 di Simone Inzaghi che, dopo il pareggio del Milan a Salerno, avrebbero l’occasione per portarsi a +4 e dare una spallata decisiva ai cugini nella lotta scudetto. Di fronte il Sassuolo di Dionisi, ammazzagrandi per eccellenza: uomo avvisato mezzo… lasciamo perdere.

Nel giro di 26 minuti i neroverdi archiviano la pratica con le reti di Raspadori e Scamacca, condite da una sontuosa prestazione che annichilisce letteralmente i padroni di casa. Troppo confusi e nevrotici i tentativi di recuperare una gara in cui, a ben vedere, l’Inter non è neppure scesa in campo. Mettici una serie di errori madornali sottoporta del tridente nerazzurro e il fatto che l’unica volta in cui Consigli si arrende (al 94′ ndr) il Var annulla ed il gioco è fatto. Sogni di gloria rimandati, con l’obbligo di appendere una profonda riflessione al muro dello spogliatoio: una big deve saper gestire anche le energie mentali, sennò non è una big.

Se potessimo, faremmo un salto anche dalle parti di Maurizio Sarri, Stefano Pioli o, perchè no, dal buon Gasperini che a quest’ora, dopo un altro capitolo delle sue tristi “giornate fiorentine”, avrà già consumato una confezione di Maalox Plus.

Non avendo più battute a disposizione, non ci resta che invitarli tutti alla locanda delle occasioni perse, per berci un po’ su.

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giovedì 21 Novembre 2024