Steve-O: stiamo vivendo la sua timeline

Da quando negli ultimi anni il mercato mondiale, che sia videoludico, cinematografico o letterario, si è aperto come non mai al concetto di multiverso, un pensiero intrusivo – persistente, a ogni incrocio di sguardi con quel folle personaggio che è Steve-O – non può che intrufolarsi nella propria mente: stiamo vivendo nell’unica timeline in cui lui, Steve-O, Stephen Gilchrist Glover all’anagrafe, è sopravvissuto a tutti gli stunt effettuati. Ma torniamo un po’ indietro con gli anni: il promettente stunt che era, nei primi anni 2000, trova un modo per entrare in MTV, tramite Jeff Tremaine, futuro regista della serie culto “Jackass”, e da qui il resto viene da sé. I primi arresti, le ossa rotte, le idee folli, dal farsi mordere da un coccodrillo, al binge eating di droghe di vario tipo: quando Vasco parlava di una vita spericolata, lui non era ancora ancora una leggenda del piccolo schermo, altrimenti avrebbe raccontato della sua esperienza. Quello che è ancora meglio, perché godere dei disastri combinati da qualcuno – sul modello Paperissima, ma ben più azzardati e moralmente dubbi – è vederne la parabola positiva. Se nel 2008 il mondo viveva una delle pagine economiche più buie del periodo odierno, Steve non poteva dirsi troppo lontano da un eventuale paragone: un tentato suicidio, la terapia psichiatrica, le allucinazioni, fino alla rinascita. Per arrivare al 2024, con 16 anni di sobrietà alle spalle, dopo una vita di eccessi, ne ha dovute passare tante: il cast di Jackass ha regalato alla tv via cavo alcuni dei momenti più controversi di sempre, forse influenzando persino la percezione della violenza di un’intera generazione, sdoganando il tabù del rischio gratuito. Come lui, altri membri della crew, colleghi di una vita, hanno sofferto di dipendenze, come il fu Ryan Dunn – spirato in un incidente d’auto, che non era stato di certo il primo, la differenza sta nel fatto che – in linea di massima – gli altri membri della crew, sembravano aver trovato un limite, cercato o indotto, come per Bam Margera, altro elemento storico, bloccato dal prendere parte agli stunt-no-sense per la sua condizione, ma per Steve-O no. Un limite lui non sembrava avercelo, e a giudicare da quello che racconta nei suoi tour, dove sensibilizza su tantissimi temi che gli sono stati cari, raccontando di scene che “in tv non potrebbero andare”, sembra proprio che sia così. Un limite fisico non ce l’aveva, ma mentalmente sì: l’intervento di gruppo del cast, nel riportarlo alla sanità mentale persa tra un salto dal terzo piano e un viaggio lisergico, deve essere stato uno dei gesti d’amore più grandi nel mondo della tv via cavo.

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martedì 22 Ottobre 2024