Una storia americana

Nelle stesse ore in cui Joe Biden giura come 46° presidente degli Stati Uniti arriva sugli scaffali delle librerie italiane l’ultimo libro di Francesco Costa, Una storia americana, che proprio di Biden (e della vicepresidente Kamala Harris) parla.

L’elezione di Joe Biden e di Kamala Harris (la prima donna a ottenere la carica di vicepresidente) porta con sé una promessa di cambiamento e, insieme, un’ansia di ricostruzione. È indubbio che i quattro anni di presidenza Trump abbiano spaccato gli Stati Uniti come mai nella loro storia recente, esacerbando differenze e divisioni e facendo riaffiorare vecchie ferite mai davvero rimarginate. Biden raccoglie questa pesantissima eredità e, con essa, un compito per nulla agevole: doverla superare.

Il libro racconta anche questa sfida. “Anche”, perché Una storia americana è tante cose. Prima fra tutte è la storia di Biden e di Harris e del loro vivere (e cercare di combattere) i grandi problemi che l’America attraversa dagli anni Settanta ad oggi: la droga, la criminalità, il razzismo, la violenza della polizia. Questa storia (che si potrebbe anche scrivere con la S maiuscola) si intreccia poi alla biografia dei suoi due protagonisti.

Per usare un’espressione di Costa, Biden è un uomo che ha vissuto quattro vite in una: a ogni grande successo ha fatto da contraltare un lutto – la prima moglie, il figlio Beau – che ha segnato il suo modo di essere e ha formato la sua sensibilità.

Similmente, anche Harris ha dovuto affrontare enormi difficoltà, inevitabili per una giovane donna di colore (per giunta in carriera) in un mondo dominato da uomini bianchi. Costa insiste molto su questo: non si può davvero capire quanto Biden e Harris – pur all’apparenza così diversi – siano perfetti l’uno per l’altra se non si tengono a mente i loro trascorsi pubblici e privati e la lunga (e spesso accidentata) strada che hanno percorso.

Questo li renderà anche il miglior ticket presidenziale nella storia degli Stati Uniti d’America? Probabilmente no, o comunque è troppo presto per dirlo. Ma certamente hanno tutte le carte in regola per mantenere quella promessa di ‘inversione di rotta’ che gli Stati Uniti e il mondo intero si aspettano.

Infine, tra i meriti del libro c’è anche un aspetto più prettamente letterario. Francesco Costa scrive Una storia americana con una scorrevolezza narrativa che risulta rara in un libro di analisi politica. Per cui, banalmente, non si limita a scrivere (bene) di cose interessanti, ma scrive di quelle cose con quel fascino e con quel pathos che rendono questo libro più simile a un romanzo. Insomma, una lettura davvero utile e piacevole.

Cultura
Lascia un commento

Twitter:

martedì 7 Gennaio 2025