Un “La” a passo di danza
Si spengono le luci. Rumori ovattati in sottofondo. Un faro illumina due pesanti drappi rossi. Cala il silenzio. Il sipario si apre. Lo spettacolo inizia.
Questa volta per davvero, in presenza, in sala, il Centro Culturale Santa Chiara di Trento riapre i battenti dopo un anno e mezzo di blocco e (s)blocco a modo suo causa pandemia. Lo fa proponendo ai propri utenti ripartenza card: un pacchetto di quattro spettacoli a prezzo agevolato per tutto il mese di maggio 2021.
Venerdì 14 Renato Zanella, direttore artistico della rassegna InDanza, annuncia: “Oggi si riparte! E con un tutto esaurito”. Siamo al Teatro Sociale e sta per andare in scena in prima mondiale Cie Hervé Koubi – Les Nuits Barbares, spettacolo di danza dedicato all’origine della cultura mediterranea, che fonde melodie tradizionali algerine alla musica sacra di Mozart e Faurè. La trepidazione e l’entusiasmo del pubblico sono palpabili, così come l’agitazione e l’euforia dei ballerini – tutti giovani provenienti da Paesi che si affacciano sul Mediterraneo – che possono finalmente tornare ad esibirsi sul palco.
La settimana successiva spetta poi al Teatro Auditorim con Storie di mare e piccole terre di Maurizio Dini Ciacci, regia del premio Oscar Luc Jacquet (La marcia dei pinguini), testi di Dario Vergassola cui è affidato anche il ruolo di narratore in scena, mentre le parti cantate sono eseguite dalla cantautrice Marquica e dal rapper Dargen D’Amico. Uno spettacolo visivamente potente che unisce stili, sensibilità e linguaggi diversi per sottolineare l’urgenza di una presa di coscienza ecologica che porti a rispettare in egual misura il mare e la natura.
Nello stesso weekend troviamo anche Alessio Carbone e i giovani talenti dell’Opéra di Parigi: otto ballerini si esibiscono in due serate di Gala con duetti tratti dai più grandi balletti classici e da pas de deux novecenteschi. Carbone – primo ballerino dell’Opéra dal 2002 al 2019 – si riserva, come omaggio al direttore artistico del Centro, l’assolo Voyage, creato da Zanella stesso per Vladimir Malakhov. Gli applausi diventano sempre più fragorosi man mano che i danzatori si librano sul palco.
Il mese di maggio si conclude in bellezza domenica 30 con il Nuovo Balletto di Toscana che si esibisce in Bayadère, balletto ottocentesco di Marius Petipa, del quale il coreografo italiano Michele Di Stefano reinterpreta in chiave contemporanea il terzo atto, Il Regno delle Ombre: “Questo Regno così misteriosamente carico di suggestioni appartiene ai tempi eccezionali che stiamo vivendo: fa riferimento a qualcosa di perduto e a qualcosa di possibile allo stesso tempo, qualcosa che riguarda la presenza dei corpi e l’intreccio delle loro traiettorie, in uno spazio che non è più soltanto un aldilà ma è un presente che desidera essere reinventato con delicatezza e passione”.
Laura De Paris
Cultura
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lunedì 30 Dicembre 2024