Un don e un libro
Prendi un territorio relativamente piccolo, come il Trentino. Aggiungici una persona di carisma, legata alla Chiesa. Mettici pure un anno: quello corrente, il 2014. E poi un giovane, tra i 20 e i 30.
Quante probabilità ci sono che quest’ultimo conosca il soggetto carismatico?
Probabilmente poche. Ora lasciami raccontarti una storia. A Natale o giù di lì, passo in redazione a fare gli auguri al Direttore di Vita Trentina: un uomo dolcissimo, a cui devo molto. Stiamo chiacchieriamo quando a un certo punto tira fuori dalla pila di libri un regalo per me: Vittorio Cristelli, giornalista del Concilio (Il Margine Casa Editrice). Il testo è diviso in tre parti, per un totale di 200 pagine; è redatto da Diego Andreatta (anche lui giornalista di Vita Trentina), Fulvio Gardumi (ex di Vita Trentina, poi passato all’ANSA Trentino, ora in pensione), e Walter Nicoletti (responsabile stampa delle ACLI Trentine).
Vittorio Cristelli è la persona carismatica di cui parlavo all’inizio. Giornalista autorevole, ha lavorato come direttore per il settimanale diocesano dal 1967 al 1989, mostrando una Chiesa che sta dalla parte degli esclusi. Si deve a lui, infatti, la scelta di occuparsi dei poveri negli articoli della rivista, il famoso “dare voce a chi non ha voce”. La sua scrittura giornalistica lucida e affilata lo ha reso protagonista di memorabili battaglie di opinione in un periodo storico assai caldo: il ’68 con il movimento studentesco, i tafferugli e le occupazioni della facoltà di sociologia; le manifestazioni degli anni ’70 per il divorzio e l’aborto; l’arrivo dei primi immigrati tra fine anni ’80 e anni ’90. Considerate le posizioni ufficiali della Chiesa, non deve essere stato semplice essere prete e giornalista in questi momenti storici . Le spinte per il cambiamento erano molto forti, bisognava avere una grande predisposizione al dialogo e all’ascolto per entrare in contatto con le persone. Doti che la Chiesa non sempre ha dimostrato di avere.
Anche per questo Cristelli ha rappresentato una voce scomoda: così quando cambia il Vescovo di Trento, nel 1989, viene allontanato dalla direzione. Ritornerà a collaborare in veste di semplice cronista solo nel 2001, con l’arrivo di un nuovo membro a capo della Diocesi di Trento
Il libro è interessante, e lo consiglio a chi abbia voglia di approfondire un po’ la storia recente del capoluogo trentino. Certo, è una scrittura di tipo giornalistico, non un romanzo: per cui forse la lettura è meno scorrevole, almeno lo è stata a tratti per me. Ma merita!
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venerdì 14 Marzo 2025