TFF 2024: a “Destinazione… Irlanda” storie di chi va e storie di chi resta

Cosa accomuna la montagna e un’isola come l’Irlanda, ricca di prati verdi e scogliere a picco sul mare? Al Trento Film Festival 2024 si cerca di rispondere a questo quesito con il palinsesto cinematografico “Destinazione…”. La redazione di UnderTrenta ha assistito alle anteprime nazionali di tre film, un corto e due lungometraggi, molto differenti tra loro ma con una cosa in comune: il sentimento di appartenenza e di attaccamento alle proprie radici territoriali declinato da due prospettive, quella di chi resta e quella di chi va. L’Irlanda è una terra fertile e accogliente per molti versi ma allo stesso tempo è dura e spigolosa, sia da un punto di vista naturale che caratteriale dei suoi abitanti. Non vale forse lo stesso per il paesaggio alpino?

Il primo lungometraggio, Lakelands dei cofondatori di Harp Media, Patrick Mcgiveney e Robert Higgins – qui alla loro prima regia, premiata al Galway Film Fleadth – racconta le vicende di Cian Reilly, talentuoso giocatore di calcio gaelico in una cittadina delle Midlands, che di giorno lavora insieme al padre nella fattoria di famiglia e la sera si allena e si svaga al pub con gli amici. Durante una di queste nottate brave, finisce in una rissa, uscendone con un preoccupante ed invalidante trauma cranico, che gli impedisce di giocare. È nel momento in cui tutto sembra perduto che riscopre invece l’importanza e la forza delle relazioni umane, prima tra tutte quella con il padre, che nasconde l’amore, la tenerezza e la preoccupazione per la salute del figlio sotto una dura scorza da uomo burbero e ruvido. Quando poi rincontra la sua vecchia fiamma, trasferitasi a Londra per studiare e tornata in patria per accudire il padre morente, trova il riscatto di cui necessitava non tanto in una relazione amorosa ormai perduta, quanto in un’amicizia profonda e disinteressata di aiuto e solidarietà reciproca. Un’amicizia imperitura che resterà con il protagonista anche quando per lei arriverà il momento di tornare in Inghilterra.

Molto diverso Once a beige day, corto di Seàn Mullan – presente in sala – e recente trionfatore all’Irish Film Festa che parla di “rifiuto, solitudine e sogni. Ho chiamato due miei amici, uno bravo a cantare e uno a recitare”. Così dall’incontro fortuito tra un imbianchino sognatore in una casa deserta che assiste all’improvviso alla performance canora di un agente immobiliare, in seguito ad un rifiuto telefonico, nasce un’unione di anime pronte a salvarsi a vicenda.

Infine tocca a That they may face the rising sun di Pat Collins, tratto dal pluripremiato romanzo di John McGahern, esplorare le relazioni umane all’interno di una piccola comunità irlandese attraverso gli occhi di una coppia inglese trasferitasi a vivere lì. Joe e Kate Ruttledge, scrittore lui e artista lei, intessono legami con gli anziani del luogo apprendendone le tradizioni e scoprendone l’ospitalità, anche lì dove sembra più celata. Emblematico il caso di Patrick, falegname scapolo, pilastro della comunità nonostante il carattere aspro, sempre pronto a vomitare verità scomode in faccia alle persone, senza risparmiare neanche il proprio migliore amico, accusato di essersi trasferito a Londra. Eppure alla sua morte traspare tutta la sofferenza di Patrick per la perdita e la volontà di rendergli il giusto omaggio, seppellendolo con la testa ad ovest, cosicché al momento della resurrezione possa veder sorgere il sole.

 

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 21 Dicembre 2024