“Maxxxine”: il successo prima di tutto

“Maxxxine”, terzo capitolo di una trilogia diretta e sceneggiata da Ti West, è un film uscito nel 2024 che vede Mia Goth, Giancarlo Esposito, Elizabeth Debicki e Kevin Bacon calati nella Los Angeles del 1985.

La trama si concentra sulla carriera di Maxine Minx, giovane attrice di film per adulti che vuole ottenere successo nell’industria cinematografica nonostante i numerosi ostacoli che le si frapporranno.

Attraverso un provino particolarmente convincente, Minx otterrà il ruolo da protagonista nell’horror “La puritana II”, diretto dalla celebre regista Elizabeth Bender. Parallelamente a questi fatti, avverranno numerosi omicidi per mano del cosiddetto “Night stalker”, una figura misteriosa vestita in pelle nera che marchia la pelle delle sue vittime con simboli satanisti. Il luogo del delitto sarà prevalentemente le colline di Hollywood, casa di festini organizzati dai ricchi benefattori che attiravano le ragazze come Maxine. Con il progredire della storia, i due personaggi si avvicineranno sempre di più, rivelando come molte fra le vittime dell’assassino fossero persone vicine a Maxine. Lo sviluppo della trama intreccia quindi il lavoro negli Studios hollywoodiani con la vita personale di Maxine, che viene condotta gradualmente al criminale sotto le pressioni degli agenti dell’FBI e dai collaboratori del Night stalker (il John Labat di Kevin Bacon).

Nel climax finale del film, Maxine incontra l’assassino (rivelatosi essere il padre) e viene riconosciuta come “impura”, tanto da divenire parte di un rito di purificazione sulle colline di Hollywood. I detective Williams e Torres sventeranno il piano del criminale perdendo però la vita nel processo, lasciando la ragazza a confrontarsi con il padre. Maxine, determinata a raggiungere il successo e la fama, perde ogni aspetto della vittima che era ed uccide il padre all’arrivo degli agenti di polizia.

La chiusura del film mostra l’attrice divenuta ormai famosa per lo scandalo che la ha coinvolta ricevere i riconoscimenti che ha tanto ambito, proseguendo il suo sodalizio con la regista Bender. Il personaggio di Maxine viene delineato già con le prime scene, in particolar modo nel provino, dove emerge il carisma e l’inflessibile volontà di ottenere il successo. La ragazza non si cura realmente di chi muore intorno a lei e si rivela preoccupata solo nei contesti in cui la sua vita è messa a repentaglio.

Il Night stalker dal canto suo, contrappone metodi brutali e sadismo contro le sue vittime alla facciata del “buon padre” che rivela alla figlia, inizialmente destabilizzandola al punto da catturarla ed inscenare il rito purificatore con la sua setta. Lo stratagemma, tipico dell’horror, di non rivelare la figura e mostrarla attraverso le mani risulta eƯicace ma non determinante, tanto che il colpo di scena che svela l’identità dell’assassino fa perdere totalmente l’alone di mistero che si era concentrato sul personaggio.

John Labat, braccio destro del criminale, risulta invece piuttosto inconsistente, rivelandosi raramente una effettiva minaccia e venendo liquidato con relativa facilità. La sua introduzione nella trama lasciava presagire un’influenza maggiore di quella che ha poi ricoperto.

Più efficace sicuramente l’interpretazione di Elizabeth Debicki, che nei panni della regista si mostra fredda e distaccata, interessata unicamente al suo lavoro e alla ricerca di una star come Maxine. Nel complesso il film gioca bene le sue carte, con inquadrature e scene ben eseguite, nonostante non approfondisca nel dettaglio molti aspetti chiave nella caratterizzazione dei personaggi, che appaiono talvolta “approssimativi”. Lo sviluppo bilaterale della trama, che per certi aspetti ricorda un “Perfect Blue” in chiave statunitense, manca però dell’analisi psicologica caratteristica dell’horror, non riuscendo quindi a far immedesimare lo spettatore nei personaggi.

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sabato 21 Dicembre 2024