Il Lato Oscuro della Luna

Mai sentito parlare di Progressive Rock? No? Nessun problema, è normale. Il Prog è un genere molto sottovalutato nell’odierno panorama musicale. Ma in che cosa consiste e perché andrebbe riscoperto e valorizzato? Ci vorrebbe ben più di un articolo per rispondere alla domanda, ma si può cominciare dal disco che forse più di tutti rispecchia la bellezza “progressiva”: The Dark Side of the Moon (1973) dei Pink Floyd.

Fare Prog significa trasformare la materia musicale a proprio piacimento, per esempio attraverso canzoni che uniscono anche generi molto diversi tra loro – mischiare Led Zeppelin e Bach? Si può fare – o sperimentazioni che studiano il confine tra genio e follia.

I Pink Floyd conoscono molto bene quel confine. Ci vivono, è il loro habitat naturale. Dopo l’allontanamento del fondatore Syd Barrett, poi, lo è ancora di più. La mente di Syd è sopraffatta dalla droga, e il gruppo è lacerato dal dolore. L’unico modo per uscirne sembra essere l’analisi della sconfitta: è da qui che nasce il cammino verso il “Lato Oscuro della Luna”, che è il lato oscuro dell’uomo, ovvero quella zona d’ombra che come un cancro divora il lato umano delle persone.

Il lato oscuro è caleidoscopico: ha mille volti, e può manifestarsi in tanti modi diversi. Roger Waters, il bassista del gruppo, non ha mai conosciuto il padre, perché ucciso dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale: il dolore e il buio sono intrinsecamente parte del suo carattere, ed è infatti Waters stesso la mente dietro ai Pink Floyd. I brani di Dark Side che meglio esprimono questa voragine oscura sono tre: Time, il ticchettio del tempo che scorre, che non tornerà più e che invita a fare attenzione a come lo si spende; The Great Gig in the Sky, una melodia vocale senza testo opera di una cantante turnista (Clare Torry) alla quale la band disse: «Pensa alla morte o a qualcosa di macabro e canta»; infine Brain Damage, cioè il logorante disturbo mentale causato da fama e successo, entrambi messi al primo posto della classifica delle necessità.

Insomma, il Prog è il genere che più di tutti si presta alle follie musicali, e Dark Side è un vero e proprio viaggio negli abissi della mente. Un’esperienza unica, da ascoltare – ma soprattutto da vivere – tutta d’un fiato.

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 26 Dicembre 2024