“Esiste ancora la cultura? Il futuro del sapere iperconnesso”: il racconto dell’incontro con Giorgio Zanchini all’Agosto Degasperiano
Nel secondo incontro della rassegna “Agosto degasperiano – Inquietudini”, organizzato a Borgo Valsugana dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi il giornalista, scrittore e conduttore Giorgio Zanchini ha tenuto una conferenza sull’evoluzione del concetto di “cultura” ai tempi dell’web.
Riflettendo proprio sulla domanda che ha dato il titolo alla conferenza “Esiste ancora la cultura? Il futuro del sapere nel mondo iperconnesso”, il noto presentatore di Quante storie ha parlato della duplice connotazione di “cultura”: una interpretabile in senso “ristretto” e l’altra che fornisce uno sguardo più “ampio” a questo fenomeno. Nel primo caso – ha spiegato il giornalista – si fa riferimento alle “attività artistiche e intellettuali che presuppongono ingegno e coltivazione”; nel secondo si parla invece di “insieme di atteggiamenti, norme, valori, credenze e rappresentazioni di collettività umane e come tale presente in tutti i gruppi e in tutti gli strati sociali”.
Zanchini ha poi contestualizzato la fruibilità della cultura e dell’informazione giornalistica nel mondo odierno: quello della rete, in cui le news, le informazioni e il sapere si apprendono attraverso gli smartphone, i tablet, e le app. In questo senso, “scarsità” e “sovrabbondanza mediale” sono state le parole chiave del ragionamento.
A partire da esse, Giorgio Zanchini ha confrontato la semplicità con la quale il pubblico del Novecento imparava a conoscere e confrontare i pochi media informativi e culturali a propria disposizione con la varietà dei media disponibili al giorno d’oggi: non solo libri cartacei, radio e televisione, ma anche tutto il materiale online (i contenuti audiovisivi, gli ebook, gli audiolibri, ecc.).
Senza demonizzare internet come strumento di apprendimento, sono state poi esposte le opportunità che questo mezzo può dare a tutti coloro che lo usano, esaminandone però anche le problematiche provenienti dall’“eccesso” di stimoli che può “disorientare” gli utenti. Sono stati poi approfonditi i vari modi in cui la rete ha cambiato il nostro modo di vivere e di rapportarci alla cultura in diversi contesti, coinvolgendo nelle sue riflessioni persone di tutte le età: dai giovanissimi, parlando delle scuole, agli adulti e ai più anziani, riferendosi ad ambiti lavorativi e quotidiani.
Nella parte finale della conferenza, prima dei saluti finali, il giornalista ha risposto ad alcune domande del pubblico, dimostrando una spiccata attenzione ed una forte empatia verso chi gliele porgeva. Questa parte dell’incontro ha reso ancora più interessanti le riflessioni emerse fino a quel momento, poiché parte di esse sono state associate ad esempi concreti e più vicini ai pensieri del pubblico: come, ad esempio, il mondo del lavoro, della scuola, della quotidianità e la percezione della democrazia da parte dei più giovani.
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sabato 21 Dicembre 2024