Design narrativo: fra immaginario e figurazione

“Il design narrativo non è una tendenza ma un nuovo modo di intendere quest’arte più vicino alla comunicazione”, chiarisce subito Stefano Giovannoni, industrial designer e architetto, alla 18esima edizione del Festival dell’Economia di Trento per presentare il volume Design Narrativo: fra immagine e figurazione.

Esistente fin dagli albori della civiltà, questa dimensione vede il suo massimo splendore nel secolo scorso. Tra gli anni ’60 e ’70 si presenta come un’alternativa al design ufficiale con marchi come Alessi, ma a partire dagli anni ’90 si sviluppa in un’escalation di linguaggi sfaccettati, fino ad entrare nelle case delle persone con lo Spremiagrumi Starck. “Il design è un fattore di identità fondamentale per le aziende e di conseguenza per l’economia. Il suo impatto economico è notevole, anche se non sempre sforna prodotti di successo: per questo io cerco di cogliere l’opinione del pubblico con atteggiamento pragmatico”.

In collegamento da remoto l’artista e designer Marcantonio Raimondo Malerba che da anni collabora con Queeboo, l’azienda di design che Giovannoni fondò nel 2016. Insieme hanno realizzato il lampadario a giraffa presentato al Salone del Mobile di Milano nel 2019, che insieme ad altri prodotti ha contribuito all’immagine stessa dell’impresa e di conseguenza al suo profitto. “Volevo che la mia narrazione fosse chiara a chiunque e duratura in quanto fuori dal tempo. Nell’oggetto risiede il potenziale di raccontare una storia, può evocare mondi, portarci altrove. Qualcosa di poetico può far vivere alla mente un’associazione positiva come avviene con la seduta coniglio di Giovannoni”, spiega Malerba.

Il design tradizionale parte dall’interno dell’oggetto, mentre il design narrativo si rifà a qualcosa di esterno che può essere associato al mondo naturale o artificiale cambiandone così la narratività intrinseca. “Vivo con molta gioia il disegno quando mi permette di rappresentare un soggetto della memoria. La mente funziona per associazioni e il collegamento tra un oggetto e un ricordo è un atto di amore. Sta tutto nel gioco della decontestualizzazione”, continua Malerba.

Nel volume Giovannoni fa una carrellata dei prodotti che hanno segnato la storia del design figurativo dagli anni ’60 ad oggi inserendo anche interviste inedite a personaggi di spicco del settore, come lo stesso Malerba e Alberto Alessi, per il quale l’architetto e designer realizzò il famosissimo Vassoio Girotondo, traforandone il bordo con sagome di bambini stilizzati. “Vendette dieci volte quello che si aspettava l’area marketing ed è tuttora l’oggetto di design italiano più venduto. Ebbe il merito di aprire l’azienda al mondo giovane”, racconta l’autore. Si passa così all’enunciazione della Formula del Successo di Alessi che prende in considerazione quattro parametri valutabili in punti da uno a cinque: funzione (F); sensorialità, memoria e immaginario (SMI); comunicazione e linguaggio (CL) e prezzo (P).

Il testo si chiude poi con uno sguardo sul futuro che vede protagonisti oggetti sperimentali di giovani designer di talento: “Ancora lontani da una riproducibilità industriale esprimono però un enorme potenziale creativo”.

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sabato 21 Dicembre 2024