BERLINGUER IN MOSTRA A SASSARI

Berlinguer è stato uno dei più grandi politici del secolo scorso. Il suo enorme successo popolare stava nel fatto che era una persona estremamente equilibrata: mai una parola di troppo in nessuna occasione, né con gli avversari, né con qualsiasi altra persona. Nel Padiglione Tavolara a Sassari, sua città natale c’è una mostra a lui dedicata, promossa dalla sua stessa Fondazione e dalla Fondazione Gramsci. La mostra presenta contenuti fotografici ma anche audiovisivi con dei video e dei contributi audio estrapolati dai suoi vari interventi e comizi in piazza. Berlinguer dalle stesse foto che lo ritraggono, era un uomo del popolo, lo testimoniano le numerose immagini dei suoi bagni di folla in giro per le piazze italiane e mondiali. Nella mostra sono presenti due cartine geografiche, una rappresenta i viaggi che Berlinguer ha fatto in Europa e l’altra quelli fatti nel mondo. La quantità di frecce che partono dall’Italia è davvero impressionante, paragonabile ai viaggi di un Presidente del Consiglio o del papa, ma c’è un grande assente: gli Stati Uniti, anche se aveva programmato di andarci. In compenso Berlinguer è stato spesso in Russia, per discutere del futuro del comunismo, entrando spesso anche in rotta di collisione con le correnti russe dell’epoca.

In occasione dei 40 anni dalla scomparsa è stata scritta la sceneggiatura del film Berlinguer – La grande ambizione di Marco Pettenello e Andrea Segre, come protagonista c’è Elio Germano che interpreta Berlinguer e non scimmiotta l’accento sardo, o meglio sassarese del politico turritano. Il film, uscito nel 2024, racconta la sua vita dal 1973 al 1978, anni caldi della guerra fredda nel mondo e della stagione delle Brigate Rosse in Italia con il sequestro e il successivo assassinio di Aldo Moro. Anni anche dell’ascesa del Partito Comunista Italiano. Racconta anche quell’uomo semplice, nella vita di tutti i giorni con la sua famiglia, che non ricorda dove ha messo dei soldi per poi ricordare di averli messi in un determinato libro nella libreria di casa e dice ai figli che con quei soldi li porterà fuori a cena, quell’uomo che faceva ginnastica ogni sera per alleviare i dolori dello star seduto molte ore al giorno, quell’uomo che non andava a dormire senza il suo bicchierone di latte.

Berlinguer era nato in una famiglia di nobili origini e si era formato nel Partito Comunista sassarese. Era stato esonerato dalla leva militare obbligatoria per una leggera malformazione al piede. Conseguì la maturità classica nel 1940 al Liceo Classico Azuni e si iscrisse a Giurisprudenza all’Università di Sassari, superò brillantemente il primo esame ma non si laureò mai.

Anche il padre Mario Berlinguer era entrato in politica, fu lui a presentarlo a Palmiro Togliatti, a cui fece una buona impressione, da lì inizia la sua carriera politica.

Tornò spesso in Sardegna anche quando era diventato un politico di calibro nazionale, si dedicò per tutto il tempo necessario ad ascoltare i lavoratori, operai, pastori e contadini, senza alcuna fretta.

La sua carriera fu un continuo di alti e bassi fino ad arrivare al culmine della popolarità del PCI dopo la sua morte quando il Partito superò la Democrazia Cristiana con il 33, 3% contro il 33%.

Anche la sua morta ha un che di leggendario. Fu colpito da un ictus a Padova il 7 giugno 1984 e nonostante il malore volle portare a termine il discorso con la folla che gridava “Basta Enrico!”. Si spense 4 giorni dopo in ospedale dopo che entrò in coma. Il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini che si trovava a Padova per una visita di Stato, volle portare con sé il feretro con l’aereo presidenziale. Al suo funerale parteciparono più di un milione di persone, una cosa mai vista per un politico dell’era repubblicana, con rappresentanti internazionali di vari paesi.

Nella mostra sono presenti anche molti libri che parlano di lui e della sua politica, i suoi appunti, alcune delle sue corrispondenze, si racconta sia l’uomo politico e personaggio pubblico ma anche i suoi affetti. La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 19 marzo, siateci. Grazie E. B

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

sabato 26 Aprile 2025