33 parole per lo spettacolo “Nella tempesta”

A teatro

Nella tempesta di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò

«I personaggi creati dalla fantasia poetica del Bardo – Prospero, Ariele, Miranda e Calibano – diventano protagonisti dell’oggi, in una ricerca che ci scaglia dentro i punti caldi del pianeta. Partendo da Cartagine, il viaggio insegue le rotte dei migranti per passare poi da Tunisi a Lampedusa e ascoltare racconti di viaggi lunghissimi, cominciati nell’Africa subsahariana e segnati da perdite e indicibili umiliazioni. Un’odissea fatta di sogni e di speranze verso un “Mondo Nuovo” che poi, in Italia, si è rivelato circoscritto al recinto di un Centro di raccolta. Tutti gli attori entrano nell’opera attraversando le tempeste personali. Tempesta è scegliere se partire o rimanere. Tempesta è anche riascoltare la voce di Judith Malina del Living Theatre che parla della necessità dello “scatenare tempeste” e non di proteggersi. Originale la scenografia, basata sull’utilizzo di coperte che saranno recuperate, di volta in volta, sul luogo della rappresentazione coinvolgendo il pubblico in una forma di “creazione partecipata”.»

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E chi l’ha visto cosa dice? Lasciamo la parola ai nostri Trentatré spettatori:

Quanti buoni sentimenti, che riferimenti alti, quanta ricercatezza, quanta multimedialità! Ma cosa rimane alla fine? Per quanto mi riguarda sorprendentemente poco. Della retorica mi è rimasta addosso, ma la prima folata di vento, senza fatica, la porterà via.
Enrico Miorelli (33 Trentini in 33 parole)

 

Cultura
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giovedì 21 Novembre 2024