Durante una lezione di finanza pubblica un noto professore dell’Università di Trento ha posto ai suoi studenti una domanda apparentemente banale, ma di fatto dirompente. Dieci ragazzi si incontrano un pomeriggio per il consueto aperitivo. Finite le consumazioni, nove di questi ragazzi decidono che a pagare il conto, salato, sia il decimo. Domanda: perché non è democrazia ma è prepotenza? Oppure, al contrario: perché è democrazia e non è prepotenza? La questione è delicata, spesso foriera di fraintendimenti e di equivoci. Il problema è avere ben chiaro ciò che distingue il concetto di maggioranza da quello di prevaricazione. Questa stessa questione la sottopongo a voi, giovani e impegnati redattori di UnderTrenta; la sottopongo ai lettori della testata disponibili a condividere i loro pensieri; in un secondo momento, la sottoporrò anche ad alcune autorevoli figure che di questi temi si occupano per mestiere o per passione. Sono in particolare importanti le risposte dei giovani, soprattutto quelle che rispecchiano il loro sentire spontaneo. Quindi, non trattazioni dotte ma pensieri veri, avvertiti, possibilmente legati alle esperienze quotidiane. Nelle prossime settimane, mano a mano che arriveranno, le risposte verranno pubblicate e, se del caso, commentate.