[Ralph Hall, Lapin, 2014]
Dal 4 dicembre all’11 gennaio, Galerie Ferrero, Nizza, ospita Animal Liberation di Ralph Hall*, l’artista italo-francese che da sempre lotta per la difesa e il rispetto degli animali.
Il titolo della mostra si rifà all’omonimo libro di Peter Singer del 1975 che diede il via ad una vasta letteratura di denuncia e opposizione alla vivisezione e al maltrattamento degli animali con ripercussioni dirette e indirette sulla società, la legislazione e la cultura della non violenza. Hall vuole accompagnare il pubblico in un cammino di riflessione e redenzione da un vero e proprio stupro della natura. Una richiesta di aiuto e un grido per scuotere le coscienze addormentate in un sistema-vita che genera dolore.
[Ralph Hall, Blue Stinger, 2011]
Con Blue stinger, opera del 2011, il famoso Cristo in ceramica ricoperto di velluto blu e trafitto alle spalle da un coltello d’acciaio, Ralph inizia ad osservare ed osservarsi, una sorta di implosione per poi rinascere con una seconda anima, più pulita, più vera. «Dopo aver pugnalato alle spalle Gesù − afferma l’artista − l’uomo si scaglia con violenza innaturale contro le creature perfette dello stesso Dio in cui ciecamente crede. Succo d’ipocrisia». Sperimenta nuove tecniche artistiche per rileggere il mondo con un linguaggio alternativo.
La mostra, curata da Enrico Migliaccio e da Ralph Hall, occupa la location con una video installazione, The Last (2012), Time goes bye (2012), un’opera fotografica su pvc, Blue Stinger (2011) e lavori inediti presentati per la prima volta: 13 sculptures.
Le sculture, prodotte in ceramica e perfezionate a mano, vengono cotte in forni speciali a 1065° per ottenere il “biscotto”. In seguito avviene la vellutazione, tecnica consistente nel fare aderire il cosiddetto flock, fibre di lunghezza uniforme dell’ordine di qualche mm, per ottenere l’effetto velluto.
Gli animali ancora in fase di lavorazione vengono reinterpretati dall’artista che ne percepisce il dolore e li trasforma in forme metaforiche capaci di comunicare simbolicamente la sofferenza che li affligge. Hall con l’uso di reti da pesca, strumenti sperimentali da laboratorio, elettrodi, gabbie in acciaio, corde, spilli, museruole, obbliga lo spettatore a chiedersi il perché di circo, corrida, zoo, vivisezione ma anche quel male che nel silenzio dell’accondiscendenza quotidianamente gli animali subiscono.
La delicatezza del flock con i suoi colori risveglia il bimbo dentro di noi per capire ciò che è giusto.
[Ralph Hall, Alano, 2014]
[Ralph Hall, Scimpanzé, 2014]
* Biografia
Ralph Hall, nasce a Verona da padre italiano e madre francese. Si dedica a studi tecnici, in seguito entra nel mondo dell’arte e da autodidatta approfondisce la materia, in modo quasi vendicativo e del tutto privo di conoscenza per appagare e colmare una triste adolescenza. Frequenta diverse realtà artistiche, collettivi, associazioni e fondazioni no profit. Viaggia molto soprattutto nord Europa e California. Segnano l’artista San Antonio di Port Bay nelle Baleari, l’isola d’Elba, Monaco di Baviera, luoghi protetti come la montagna estiva di Saint Moritz e vivendo poi a Saint Jean Cap Ferrat e Los Angeles. Legato a Francis Bacon, Filippo de Pisis, Giuseppe Penone e Gina Pane, trova ispirazione anche in scrittori come Falubert, Baudelaire e Huysmann, registi del calibro di Pasolini e Marco Bellocchio con il capolavoro I pungi in tasca. Diverse mostre sia collettive che personali, tra le ultime: 2014, Il contemporaneo a confronto, galleria Meridiana, Verona, nel 2013 Person’Hall, Queen gallery, Desenzano d/Garda (BS). Krudelta ment’Hall, nel 2012, galleria Elio Ferraro, Milano. Nello stesso anno l’artista è scelto per lo Spazio Edit, Milano, in occasione di Vogue fashion night out. Oggi vive e lavora tra Nizza e Verona.
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giovedì 21 Novembre 2024