Questo articolo fa parte del laboratorio Scrittori di classe
È risaputo che la musica influenza umore ed emotività, ma anche la concentrazione e l’ispirazione per nuove idee e nondimeno l’incremento delle nozioni acquisite.
Grazie ad un’analisi di psicologia clinica educativa elaborata dalla dottoressa Emma Gray del British Cognitive Beahaviour Therapy and Counselling Service di Londra, è risultato evidente che ascoltando determinate tipologie di musica durante lo studio delle materie scolastiche si favorisce il processo di assimilazione e si ottengono risultati migliori.
Il nostro cervello è composto da due emisferi che raccolgono differenti percezioni, analisi ed elaborazioni.
L’emisfero destro influenza la creatività e l’elaborazione “fuori dagli schemi”, quindi lo studio innovativo, le idee originali, l’arte e l’architettura.
L’emisfero sinistro è invece vòlto all’assimilazione e alla logica, ovvero è la parte del cervello preposta alla risoluzione dei problemi, entra in campo quando si parla di matematica e fisica ma così anche per l’italiano e la storia.
Ed ora è stato individuato quale ritmo musicale influisce maggiormente su queste zone.
Quindi, quale tipo di musica è meglio per studiare matematica?
La risposta che ci danno gli scienziati inglesi non lascia dubbi: la musica classica. Questa è la più adatta allo studio dei numeri e al loro apprendimento. Beethoven ne è l’esempio perfetto.
Per le materie artistiche servono originalità e creatività, ed è perfetta la musica rock o pop con ritmo intenso. Un esempio che calza a pennello è Fireworks di Katy Perry.
Per lo studio delle materie umanistiche e nozionistiche (letteratura, storia, ma anche scienze e lingue) c’è bisogno di recepire molte informazioni, e sono consigliate note rilassanti come Mirrors di Justin Timberlake, l’ideale anche per me.
Leggi qui tutti gli articoli del laboratorio
Twitter:
giovedì 21 Novembre 2024