Pargoli e talent show destinati ad un target adulto: binomio ormai rodatissimo. Per rinfrescare le menti in questi giorni d’afa ecco qui un telegrafico ripasso dei programmi che rendono e rendevano protagonisti della prima serata i più giovani.
Fu il Mike nazionale, con “Bravo, bravissimo” (in onda dal 1991 al 2002), ad aprire le gabbie sdoganando sui nostri schermi gli enfant prodige firmati anni ’90. Circensi vs cantanti neomelodici vs ballerini vs pianisti, tutti in versione mignon. Fu così che torme di bambini tra i 4 e i 12 anni iniziarono a popolare la prima serata di Rete 4. Il bottino? Una borsa di studio.
Poi è la volta di “Ti lascio una canzone” (ancora attivo dal 2008), gara esclusivamente canora in onda sul primo canale di Mamma Rai. Qui, voci bianche col vestitino della domenica, incartapecorite da brani anni ’50, cinguettano per un podio sempre in rotazione. Altri tempi, altre strategie. Si usa il televoto, si ha una giuria di esperti, si hanno gli ospiti. Insomma, ci sono tutti i crismi del “talent show over 16″. Sulla stessa falsa riga c’è la versione Mediaset “Io canto” (attivo dal 2010 per tre edizioni), dove voci in grado di massaggiare note inarrivabili gareggiano per il premio finale grazie al televoto e ad una giuria che cambia di puntata in puntata. Per entrambi i talent l’età dei piccoli si aggira tra i 6 e i 16 anni. In due ore abbondanti di programma si passa dalla bimba sdentata “Zecchino D’Oro style” al ragazzetto con accenno di peluria labiale che potrebbe stare, benissimo, a Castrocaro ’64. Invece no, sono tutti sullo stesso palco.
Minimo comune denominatore dagli anni ’90 ad oggi è il parentado piangente. Fratelli, zii, cugini e genitori si crogiolano nell’esibizione del piccolo talento di casa vivendo un climax emozionale agghiacciante (soprattutto consiglierei un occhio di riguardo ai nonni).
Accadrà la stessa cosa con i piccoli futuri chef? Parenti in visibilio per un nipote che impiatta pollo e patate?
Da dicembre 2013 su Sky andrà in onda Masterchef Italia Junior, dove, tra i fornelli, si destreggeranno giovanissimi tra gli 8 e i 13 anni. Rispetto al “Masterchef tradizionale” i toni si faranno pacati: niente “Vuoi che muoro?” o gesti di stizza, piuttosto eliminazioni a gruppi di tre (perché vivere l’umiliazione della sconfitta da soli non è il massimo) e assenza di migliori e peggiori. Insomma, l’importante è partecipare e soprattutto divertirsi sfilacciando naselli, disossando lepri, sbattendo uova. I casting sono aperti dalla seconda metà di aprile 2013, i ragazzini selezionati saranno 40 per le due puntate delle audizioni e 12 per le restanti.
Che dire, chissà quali altri futuri talent vedranno come protagonisti i giovani nostrani. Magari un’Isola dei Famosi all’acqua di rose della Riviera Romagnola con tanto di ballo di gruppo e piadina autoprodotta.
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giovedì 21 Novembre 2024