Uniti anche se divisi o divisi anche profondamente?

Questa situazione ci sta unendo davvero o siamo comunque un insieme di persone egoiste e disunite? In quanti se lo stanno chiedendo in questi giorni? In un momento storico in cui c’è poca integrazione, poca volontà di collaborare e ognuno pensa al proprio orticello accade che con il Coronavirus si è costretti a cercare un’identità di gruppo. C’è una netta divisione tra chi rimane a casa, rispettando la legge e cercando in tutti i modi di farla rispettare anche agli altri e chi, sottovalutando la cosa, vive questo momento come una prigionia esagerata. I primi si sbizzarriscono sui social arrabbiandosi con chi se ne frega della situazione, i secondi camminano nei boschi, vedono parenti o amici di nascosto e trovano scuse per fare passeggiate, un po’ come quando marinavamo la scuola, soddisfatti di averla fatta franca.

L’egoismo profondo è soltanto di chi non rispetta la legge o anche degli altri? Potremmo porre la stessa domanda in questo modo: “Siamo più spaventati dal prendere il virus o dal diffonderlo?” Se la risposta è la prima, siamo ancora profondamente egoisti. Ci importa solo della nostra salute e quindi siamo uniti solo perché ci fa comodo, perché se non fosse così saremmo in giro a camminare come l’altra categoria di persone. Se la risposta è la seconda stiamo facendo un grande passo per l’umanità.

Allargando il punto di vista,  viene da chiedersi anche quanto siamo “uniti” con il resto del mondo e perchè, dal momento che stiamo vivendo tutti la stessa situazione, ogni stato adotti soluzioni diverse. Se non ci allineiamo tutti non c’è forse il rischio di uscire da questa situazione troppo tardi o, peggio ancora, trasformare il virus in qualcosa di ancora più tremendo?

Tornando alla sfera individuale, il Covid19 sta “unendo” forzatamente anche coppie e famiglie e questa unione obbligata implica risvolti sia positivi che negativi. Stando ai dati, oltre la metà delle persone si ritiene insoddisfatta ed esausta della situazione. C’è chi non sa più cosa far fare ai figli, chi è alle prese con i compiti, chi non sa come passare il tempo e, per le coppie già un po’ in crisi, questa forzatura potrebbe trasformarsi in uno spartiacque.

Forse il punto è che non siamo più abituati ad avere tutto questo tempo a disposizione, senza mille impegni e motivi per uscire di casa, senza la vita è frenetica che ci porta spesso a rispondere ad un “come va?” con un veloce “bene, sempre di corsa”. E’ in questo momento che ci rendiamo conto di tutto quello che abbiamo… e non abbiamo. Ci rendiamo conto di tutto quello che ci manca e di quello che non ci soddisfa.

E dunque, cosa ne sarà della nostra società una volta usciti da tutto questo? Saremo più uniti o più divisi? Io credo che inizialmente saremo più uniti per “rifarci” di tutto il tempo perso ma poi, con il passare del tempo, torneremo inevitabilmente alle nostre “antiche” divisioni.

Ora come ora siamo in un vortice e non sappiamo come ne usciremo. L’unica certezza è che, in questi giorni, il nostro “essere uniti” potrebbe indirizzare positivamente il nostro futuro prossimo e le nostre esistenze.

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giovedì 26 Dicembre 2024