Perché Ultima Generazione ci fa paura?

I ragazzi e le ragazze di Ultima Generazione iniziano a starmi simpatici. Confesso però che all’inizio non era così. Le prime loro apparizioni pubbliche urtavano anche la mia sensibilità. Mi chiedevo come fosse possibile portare avanti una battaglia meritoria come quella contro i cambiamenti climatici attraverso gesti eclatanti e apparentemente controproducenti (perché inimicano l’opinione pubblica) come imbrattare una tela di Van Gogh o la facciata di Palazzo Vecchio a Firenze. Me lo chiedevo, ma non trovavo risposta a questa domanda. La risposta non credo di averla nemmeno adesso, ma la mia sospettosa distanza nei confronti di Ultima Generazione è stata in parte colmata.

A farmi cambiare idea non è stato tanto un diverso modo di giudicare la loro iconoclastia (su questo torneremo dopo), ma la ferocia con cui politica e media si sono accaniti contro di loro. Ultima Generazione rappresenta il male, il nemico da combattere anche con modi (fisicamente o verbalmente) violenti, come s’è visto nel recente passato a Firenze. Ma è chiaro che si tratta di un accanirsi contro il messaggero, il quale non ha certo colpe (o non ne ha più di tante) se il messaggio che porta è orribile. È come il postino che suona all’ora di pranzo con una raccomandata verde: non fa piacere trovarsi con la forchetta a mezz’aria, interrotti per una multa, ma di chi è la colpa?

L’iconoclastia, dicevo. Non riesco a trovare abbastanza pro e abbastanza contro per sostenere l’una o l’altra posizione. Non fa piacere vedere un quadro di girasoli di Van Gogh imbrattati di vernice nera o la facciata di Palazzo Vecchio riverniciata di arancione: l’arte è sacra, ha una dignità e una statura che trascendono il nostro presente, e come l’abbiamo ricevuta così la dobbiamo consegnare alle prossime generazioni. Dall’altra parte bisogna riconoscere che lo stesso discorso vale anche per il pianeta che abitiamo: anche nei confronti della Terra siamo chiamati a uno sforzo di responsabilità affinché i nostri figli possano ricevere un pianeta ancora abitabile. E, del resto, la vernice usata è lavabile, per cui le opere non sono rovinate. È più il clamore suscitato che il danno effettivo.

Probabilmente l’obiettivo di Ultima Generazione è proprio questo: fare casino con gesti smisurati per spingere chi ha il potere a non rinviare più l’attuazione di misure serie e concrete per frenare i cambiamenti climatici. A farci paura di questi ragazzi e di queste ragazze è allora la violenza con cui ci mettono di fronte alle nostre colpe: quanto più è clamoroso il gesto che compiono, tanto più in profondità riescono a colpire. È finito il tempo degli scioperi e delle marce di Greta Thunberg e dei Fridays for Future: è finito e in concreto non è servito sostanzialmente a niente. Il passo successivo è Ultima Generazione. Un passo a cui nessuno – Ultima Generazione in primis – sarebbe voluto arrivare. Ma sappiamo bene che il tempo sta per scadere.

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domenica 8 Settembre 2024