L’amicizia è destinata ad essere sempre più virtuale?
Le relazioni sociali sono fondamentali nella vita delle persone. L’ineluttabile invecchiamento, la vita da single e le difficoltà in generale risultano più facili da affrontare se si è inseriti in un contesto di relazioni amicali, ancora di più se consideriamo il progressivo affievolimento di quelle familiari.
Vien quindi da sé che la maggior parte delle persone veda gli amici con regolarità, da una a più volte in settimana. Eppure una parte della popolazione, anche se minoritaria, bazzica in quella zona d’ombra che è l’assenza pressoché totale di amici.
In Italia, quasi una persona su dieci dichiara di non avere amici o di non frequentarne e il fatto che questo valore abbia subìto negli ultimi anni un aumento apre le porte a vari interrogativi, tra i quali spicca quello per eccellenza: è colpa di Internet? Forse in parte. Perché tra tutti gli innegabili vantaggi offerti dal mezzo – anche nel campo dell’amicizia, basti pensare a quanto sia facile tenersi in contatto tramite i social – è bene considerare anche i difetti, che alla fine sono uno specchio dei pregi.
Ed ecco che ci si circonda di amicizie virtuali, per poi rispondere alle rilevazioni statistiche “però non esco mai con nessuno”. Va altresì considerato il fenomeno degli hikikomori, ovvero quei giovani che scelgono (o ci si ritrovano loro malgrado) una vita di totale reclusione sociale, problematica nata in Giappone ma esportata anche in Occidente, seppure in minor misura. Singolare, al proposito, è la romanticizzazione del disagio, della solitudine e della depressione, altro fenomeno decisamente alimentato da Internet, tanto da aver trasformato dei veri e propri turbamenti psichici in una moda, un vanto, una medaglietta da sfoggiare sui social per apparire più interessanti.
Molte persone dichiarano di non frequentare o addirittura di non avere amici. È il risultato di una società sempre più individualista, o è colpa di Internet e che ci spinge a preferire le “amicizie virtuali”? È vero che si fa strada un fenomeno di “romanticizzazione” della solitudine, in cui un disagio viene trasformato in un vanto da condividere sulle bacheche dei social?
#LaSfida di UnderTrenta è aperta a tutti: autori e lettori. Inviaci la tua riflessione! Sfida accettata?
Attualità
Twitter:
giovedì 21 Novembre 2024