La festa dei coscritti – parte II

Mi colpisce il fatto che alla festa dei coscritti dei trent’anni nessuno abbia voglia di fare discorsi seri. Stasera è come se certi argomenti – lavoro, carriera, famiglia – fossero aboliti per decreto. In voga, invece, i ricordi della medie: la volta in cui il vecchio Fede si è preso in faccia il libro, la volta in cui la prof ha dato la doppia nota al Giovanni, la volta in cui il prof aveva schiantato la sedia sull’armadio, la volta in cui il Friz se l’è fatta addosso.

Forse – penso io – nessuno è abbastanza fiero della propria vita attuale per parlarne agli altri. Magari andrà diversamente alla festa dei quaranta, ma al momento le cose più interessanti sembrano essere i vecchi ricordi che ci accomunano.

A un certo punto Angela si alza e fa: «devo andare, scusatemi. Buona serata a tutti, ciao.» Io capisco che la mia serata è finita. Allora non me ne fregava niente di quella maledetta festa.

La guardo e penso che se avessi una posizione economica adeguata le chiederei di lasciare suo marito e di sposarmi. Magari di adottare un paio di bambini di colore ed anche uno indonesiano. E poi fare le raccolte punti per permetterci un frullatore in omaggio ed esserne felici. Andare la domenica a fare passeggiate e andare a letto con la luce spenta e la finestra aperta per fare entrare il fresco: sì lo voglio, sì.

Guardo le facce ancora giovani ma non più così fresche dei miei coetanei. Guardo i loro piatti luridi. Guardo il loro ridere, la loro amarezza. Guardo lo sguardo di Angela, penso a tutta una vita, penso che ci voglia una donna così, accanto, per trovare il coraggio di invecchiare.

 

leggi anche: La festa dei coscritti – parte I

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 26 Dicembre 2024