Andrà tutto bene? – Luca Rinaldi

Foto Rinaldi

Siamo ormai giunti a metà della quarta settimana di quarantena. Per quel che mi riguarda, mi sto abituando e, per certi versi, questa vita mi piace persino: dormo di più, la casa non è mai stata così in ordine e il mio lavoro può essere svolto tranquillamente in remoto.

A giudicare dalle notizie che filtrano dal mondo di fuori, non sono il solo a pensarla così. Infatti, i furbetti dell’autocertificazione sono rimasti una minoranza e il paese ha reagito all’isolamento forzato con un senso di responsabilità che pochi si aspettavano. Anche i podisti della domenica, rivelatisi tenaci nemici della patria, sono stati ricondotti all’ordine.

Temo, però, esista un rovescio della medaglia di cui si sta parlando troppo poco. Un giovane adulto di estrazione borghese, che trascorre la giornata lavorando al computer e cucinando, non rappresenta l’Italia della quarantena più di quanto uno spot della Mulino Bianco non rappresenti le famiglie che la abitano.

Se ad alcuni di noi, passato lo shock iniziale, il confinamento pesa sempre meno, per altri è esattamente l’opposto. E non parlo solo di chi è costretto in case anguste, insalubri o sovraffollate. Che ne è di chi soffre di depressione o altre condizioni di difficoltà psicologica, degli anziani in condizioni di abbandono o di chi in casa ha “virus” temibili almeno quanto Covid-19?

Per citare solo un dato, dall’inizio dell’emergenza le chiamate al Telefono rosa per le vittime di violenza di genere sono crollate, diminuendo di più della metà. Difficile pensare che i violenti si siano redenti d’un colpo. Più probabile che il dramma vissuto da quelle donne a causa della convivenza forzata sia tale da non lasciar loro nemmeno il coraggio di chiamare il numero protetto.

Che ne sarà di loro se l’isolamento dovesse continuare, come si ipotizza, per molto tempo?

Dubito che la quarantena di chi è costretto a convivere con queste situazioni somigli all’esercizio di autocoscienza in cui consiste la mia.

Al pari di quasi tutti, sono convinto usciremo presto da questo periodo e, com’è di moda dire, andrà tutto bene. Ciò di cui non riesco a convincermi, però, è che andrà tutto bene anche per loro.

 

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giovedì 2 Gennaio 2025