“Studiare mi ha salvato la vita”, la sfida delle migrazioni raccontata da Joy Ehikioya e Donata Borgonovo Re

 

“Studiare mi ha salvato la vita”: sono queste le parole dell’ex studentessa nigeriana dell’Università di Trento Joy Ehikioya, laureata in Comparative European and International Legal Studies, ospite del webinar La sfida delle migrazioni: come risponde l’Europa?, tenutosi venerdì 18 marzo e promosso dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi in collaborazione con l’Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Trento nell’ambito del ciclo Visioni d’Europa. Sulle tracce dei padri fondatori dell’UE.

Ventiquattrenne, albina, Joy è dovuta scappare dal suo paese di origine per le discriminazioni subite a causa di questa sua malattia genetica. “In Nigeria, quando uscivo di casa, dovevo essere accompagnata dai miei fratelli o da mio padre” racconta Joy. Ma le difficoltà di nascere bianchi in un Africa nera non si limitano a ciò: la ragazza finisce in un traffico di esseri umani. Per fortuna, però, riesce ad arrivare in Italia: dopo essere passata da un centro di accoglienza ad un altro nel giro di poche settimane, Joy arriva a Trento, dove viene accolta al centro Astalli e chiede asilo e protezione internazionale.

E’ da questo momento che inizia un nuovo capitolo della sua vita, non senza difficoltà: “Come immigrata, non è assolutamente facile trovare la propria strada”, spiega. Lei, però, è determinata: vuole studiare per conquistare quella libertà che in Nigeria le era stata tolta e riesce a vincere una borsa di studio, offerta dall’ateneo di Trento ai richiedenti asilo.

questa testimonianza fa seguito l’intervento dell’altra ospite dell’incontro: Donata Borgonovo Re, professoressa aggregata di diritto delle migrazioni presso la facoltà di Giurisprudenza di Trento, che esordisce dicendo: “Vogliamo radicare persone che hanno il desiderio di studiare”. A seguire, la professoressa ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato l’Unione Europea a costituire un sistema comune di asilo e ad adottare delle misure condivise nei confronti del fenomeno migratorio. Sottolinea poi come l’UE non abbia, però, mai rappresentato un esempio pieno di solidarietà fra nazioni in quanto non è ancora riuscita a trovare una soluzione al sovraccarico di richiedenti asilo negli stati frontalieri.

C’è successivamente spazio per un salto nella più stretta attualità, in cui la Borgonovo Re analizza il quadro ucraino con una nota, però, di positività: “E’ forse la prima volta che assistiamo ad una risposta concreta da parte dell’Unione Europea sul fronte delle migrazioni”. La drammatica situazione, infatti, ha portato l’UE a ricorrere a uno strumento fino ad ora mai utilizzato: la direttiva 55 del 2001 che impone agli stati di aprire le frontiere senza ricorrere a grandi formalità e di garantire una protezione temporanea ai richiedenti asilo.

L’incontro si conclude con un interrogativo: cosa può fare il singolo cittadino per una migliore integrazione di un immigrato? E la risposta delle due ospiti giunge all’unisono: “Fate prevalere la curiosità sul sospetto e sul giudizio”.

Il prossimo appuntamento del ciclo di webinar si terrà il giorno 1 aprile alle ore 17 e vedrà come ospite il professor Bianchini, Professore ordinario di Politics and History of Eastern Europe, per affrontare il tema dell’allargamento UE verso i Balcani occidentali e verso l’Ucraina e analizzare i futuri scenari possibili in questi paesi e nell’Europa unita.

Maddalena Moser

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martedì 3 Dicembre 2024