Shopping responsabile: una miniguida
Fare shopping è bello, e lo è per davvero. Recenti studi pubblicati sulla rivista specializzata Journal of epidemiology and community health hanno dimostrato che l’atto dell’acquisto genera in noi diversi effetti benefici: riduce lo stress, aumenta l’autostima e spinge alla socialità, tanto per iniziare. Ma è possibile fare shopping facendo del bene non solo a noi stessi? È possibile che dietro a quelle belle scarpe si celi l’occasione di gratificare noi, gli altri e l’ambiente, tutti in una volta?
Forse non sempre, ma possiamo provarci, ed ecco alcuni spunti per uno shopping che si fa più responsabile.
Addomestichiamo il nostro guardaroba, evitando acquisti inutili
Ricordiamo davvero tutto quanto sta nei nostri guardaroba? Forse non porteranno a Narnia, ma questi silenziosi guardiani dei nostri averi posso essere davvero pieni di segreti. Analizzare bene tutto quello che custodiscono è un’ottima arma per evitare acquisti impulsivi che non soddisfano reali bisogni. Meno possediamo, meno consumiamo, meno produciamo rifiuti. Il risultato: minor impatto sull’ambiente e guardaroba pratici e ordinati.
Comprare vintage e second hand
Fuori dai centri commerciali, attorno ai negozi più popolari, offline e online, esiste una preziosa galassia di negozi dell’usato. Talora sottovalutato, o vittima di qualche pregiudizio, il mercato del vintage è in realtà un’ottima occasione per acquisti più green. Capi e accessori sono lì ad attenderci, bramosi di una seconda chance: diamogli un’occhiata, potremmo scoprire un modo meno costoso di fare shopping, altrettanto appagante e che soprattutto non va ad intaccare ulteriormente le risorse del pianeta.
Etichette, queste sconosciute
Un suggerimento semplice: leggiamo le etichette! Sapevate che scegliere il bambù, la canapa, il cotone biologico e il lino egiziano, ad esempio, significa ridurre lo spreco dell’acqua e sostenere produzioni che non richiedono pesticidi inquinanti durante la coltivazione? I tessuti naturali, oltre che evitare lo svilupparsi di sgradevoli irritazioni alla pelle dovute al contatto con materiali sintetici, non rilasciano di microplastiche nell’acqua durante il lavaggio. Bando alla pigrizia: leggere le poche righe contenute in quel micro rettangolino bianco fa bene a tutti.
Online sì, online no
Ammettiamolo: acquistare online è così comodo, veloce, così smart. Qualche colpetto d’indice e ci vediamo recapitare a casa di tutto. Ma non servono studi particolari – che per altro esistono – per intuire quanto il trasporto, aereo o su gomma, e il packaging contribuiscano all’inquinamento. Dobbiamo quindi rinunciare al piacere dello shopping online? Magari no, ma potremmo provare a fare acquisti online con buonsenso, evitando ad esempio di ordinare un solo capo alla volta o preferendo gli store che utilizzano materiali riciclati/biodegradabili per il loro packaging.
Comprare meno, comprare meglio
Per finire, qualunque sia il nostro modo preferito di fare shopping, vale una regola generale: meno pezzi ma di buona fattura. Un capo di qualità dura più a lungo, quindi non solo riduce il nostro impatto ambientale ma tutela anche il benessere dei nostri nervi: basta t-shirt sbriciolate al terzo lavaggio! Meritiamo di più, sia noi che il nostro Pianeta.
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mercoledì 5 Febbraio 2025