Siamo pari: cosa possiamo imparare dalle madri fondatrici
Riflessioni sulla parità di genere nel work camp “Oltre(passare) le mura”
Tutti noi abbiamo in testa i grandi padri fondatori d’Europa: Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Altiero Spinelli, Jean Monnet, Konrad Adenauer. Ma quando l’attenzione si sposta nel campo femminile, viene spontaneo chiedersi: chi sono, se esistono, le madri fondatrici?
Su questo ci siamo interrogati e perciò siamo tornati indietro nella storia e nel tempo. Guardando ai documenti del passato, nessun nome di donna compare al momento delle firme. Si può anche dire che solo da pochi anni avevano conquistato il diritto di partecipare, più o meno attivamente, alla vita politica. Quindi, ad un primo sguardo si potrebbe dire che queste madri fondatrici non siano mai esistite.
Tuttavia, ci siamo trovati a ragionare sul fatto che il pensiero e la volontà di alcune donne abbiano dato una spinta motivatrice che ha contribuito alla vera e propria nascita dell’idea di Europa.
Come primo esempio potremmo citare Ada Rossi, coraggiosa pacifista che ha fermamente portato avanti la nascente convinzione della federazione di Stati. Insieme a lei, ha operato Ursula Hirschmann. Erano i cosiddetti “fenicotteri di Ventotene”, che diffondevano in maniera occulta e clandestina le carte dei pensatori esiliati nell’omonima isola, che oggi definiremmo europeisti.
Potremmo nominarne molte altre, ma è giusto volgere lo sguardo al presente. Nonostante il loro esempio, coraggio e tenacia, la strada per raggiungere la parità di genere è ancora lunga. Il nostro pensiero è comunque speranzoso, se consideriamo i grandi passi avanti che già sono stati compiuti. Nominiamo le quote rosa nel parlamento europeo e la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica.
Molto ancora ci aspetta, ma non dimentichiamo i piccoli gesti che tutti noi potremmo fare.
Martina, Achille, Francesca
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giovedì 21 Novembre 2024